Il reddito di cittadinanza non va abolito ma va utilizzato a tempo, poi le risorse devono servire per abbassare le tasse. Cambia registro Matteo Salvini a Palermo a sostegno del candidato Roberto Lagalla che proprio qualche ora prima aveva sposato proprio il reddito di cittadinanza pur parlando della necessità di una modifica

Il leader della Lega a Palermo

“Il Governo deve abbassare le tasse alle imprese e solo così potrà aumentare gli stipendi ai lavoratori. E per far questo una cosa è imprescindibile: la pace. Le materie prime sono alle stelle, se continua la guerra per l’Italia sarà un disastro” ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, a Palermo per presentare la lista Prima l’Italia per le comunali di domenica prossima.

Il Reddito di cittadinanza

“Il reddito di cittadinanza è utile per poco tempo e per chi non può lavorare – ha aggiunto – altrimenti diventa strumento che crea lavoro nero. Avrei un elenco di imprenditori e commercianti che non riescono a trovare personale. E questa stagione turistica che si preannuncia ricchissima rischia di vedere operatori in difficoltà che lavorano di meno per carenza di personale. I soldi vanno dati a chi crea lavoro, impieghiamoli così”.

La guerra e la crisi Lukoil a Siracusa

“Gli operai di Priolo sono una priorità. Per ora le sanzioni danneggiano l’Italia non la Russia. Qui c’è il rischio che restino per strada migliaia di persone che lavorano alla raffineria”. ha aggiunto Salvini

Votare centrodestra per cambiare

“Se i palermitani sono contenti di una amministrazione che non è stata nemmeno capace di seppellire i morti voteranno il centrosinistra, altrimenti sceglieranno il cambiamento. Io comunque ho sensazioni positive e non vedo l’ora che arrivi domenica”.

La questione morale e le liste di proscrizione

Salvini ha glissato sulla domanda di un giornalista che gli ha chiesto se non gli creasse imbarazzo che il candidato di centrodestra, Roberto Lagalla, da lui appoggiato, fosse sostenuto da Marcello Dell’Utri e Salvatore Cuffaro, entrambi condannati per rapporti con la mafia. In merito alle prossime elezioni regionali, infine, ha detto: “decideranno i siciliani e da Roma non arriveranno diktat sulle candidature. Comunque ne parleremo dopo le comunali”

“Mettere sui giornali nomi e cognomi delle persone sgradite, fare le liste di proscrizione mi ricorda anni bui. Lo faceva qualcuno negli anni 20 dello scorso secolo. Additare professori, avvocati, intellettuali come nemici è volgare” ha concluso