Non toglieteci il reddito di cittadinanza, altrimenti protesteremo all’infinito“. Parte da Palermo la difesa del sussidio introdotto, nella scorsa legislatura, dal Governo diretto da Giuseppe Conte. Barricate che si sposteranno in piazza martedì 29 novembre, con una manifestazione fra le strade del capoluogo siciliano. Protesta annunciata questa mattina in una conferenza stampa tenutasi nel centro sociale di via Boito.

Grasso: “Non ci fermeremo, protesteremo all’infinito”

Ad introdurre le ragioni della protesta è stato Davide Grasso, presidente dell’associazione “Basta Volerlo”. Una delle realtà civiche fondate da percettori del reddito di cittadinanza che, in assenza di proposte lavorative dai centri per l’impiego, hanno voluto dare il loro contributo alla comunità con servizi di pubblica utilità.

“Quasi tutti i comuni siciliani non sono riusciti ad attivare i PUC – evidenzia Grasso -. La Regione Siciliana non è riuscita a potenziare i centri per l’impiego. Non sono nemmeno arrivate offerte. Quello che deve fare il Governo Meloni è potenziare queste strutture, non togliere la misura. Così si va ad alimentare soltanto diseguaglianze. Nel frattempo che loro parlano, guadagnano migliaia di euro. Dall’altro lato ci saranno persone che, fra qualche mese, rischiano di non potere pagare l’affitto. Il Governo Meloni deve riuscire a potenziare il reddito di cittadinanza, non abolirlo. Non ci fermeremo fin quando il Governo non farà passi indietro. Protesteremo all’infinito“.

“Se aboliranno RdC, aumenterà criminalità”

Parole dure e dirette, come quelle di Giuseppe De Lisi, percettore del reddito di cittadinanza che non le manda a dire alla nuova premier. “Vorrei dire quattro parole al centrodestra, in particolare a Giorgia Meloni. Lei sarà responsabile di tutto quello che verrà a galla nei prossimi anni. Aumenterà la criminalità e lei ne sarà responsabile. Non è corretto pensare soltanto alle magagne politiche. Vivere in mezzo ad una strada è diverso rispetto a stare sulle vostre poltrone. E questo lo dice uno che da venticinque anni ha dovuto lavorare sotto pagato e senza diritti”.

“Mancano le alternative”

Tema chiave del ragionamento dei percettori del reddito di cittadinanza è la mancanza di alternative lavorative, come fa notare Tony Guarino, altro percettore del sussidio presente questa mattina in via Boito.

Percepiamo il reddito da almeno tre anni, quasi quattro. Per la stragrande maggioranza di noi, sono arrivate zero proposte di lavoro. C’è a chi è arrivata con la sola sottoscrizione del patto di servizio, senza una vera e propria proposta. E poi c’è una larga fetta di percettori che non è stata mai neanche chiamata. Ciò per i disservizi dei centri dell’impiego. C’è stato un evidente menefreghismo da parte dell’ex presidente Musumeci, che non ha voluto sentire le nostre proteste proprio sugli uffici di collocamento.