Lunghe code questa mattina nei CAF di Palermo per presentare la domanda per l’assegno d’inclusione. Oggi infatti iniziava il periodo utile per completare le procedure burocratiche per richiedere la misura di welfare introdotta dal Governo Meloni in sostituzione del reddito di cittadinanza. Ma qualcosa sembra essere andato storto.
Assegno di inclusione, code e problemi nei caf
A denunciare l’accaduto è il responsabile zonale del patronato Epac Davide Grasso, il quale stamattina ha riscontrato diverse difficoltà nel completamento delle pratiche online. “Le domande per l’assegno d’inclusione sono partite con tantissimi problemi. Abbiamo potuto riscontrare che la piattaforma SIISL non funziona. Non fa sottoscrivere il patto di adesione digitale. Atto fondamentale per percepire il sussidio nel mese successivo”.
Rimostranze sostenute dal rappresentante dell’associazione “Basta Volerlo” Tony Guarino. Un gruppo composto da percettori del reddito di cittadinanza e che, venerdì scorso, ha manifestato davanti alla sede dell’INPS per chiedere risposte certe sul sussidio. “La cosa è più grave è che erano problemi preannunciati. La piattaforma ha sempre avuto problemi. Ci sono stati problemi nella registrazione dei dati. Il Governo non ne ha tenuto conto, mettendo in difficoltà tutta l’utenza interessata”. Sotto accusa, da parte di percettori ed operatori, anche le tempistiche. “Chi vorrà percepire la misura già da gennaio avra in pratica solo otto giorni a disposizione, considerando il periodo festivo”.
Documenti e requisiti richiesti
L’Adi sarà erogato per 18 mesi, con possibilità di rinnovo per ulteriori 12 mesi dopo una sospensione di un mese. L’importo massimo annuo è di 6mila euro, ma può essere incrementato in base alla composizione del nucleo familiare e alle necessità abitative. Per i nuclei con persone di età superiore ai 67 anni, l’importo annuo massimo è di 7.560 euro. I beneficiari dell’Assegno di inclusione dovranno sottoscrivere un “patto di attivazione digitale” sulla piattaforma Siisl (Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa) e partecipare a un percorso personalizzato di inclusione sociale o lavorativa. Saranno tenuti a presentarsi per il primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del patto e successivamente ogni 90 giorni per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio sarà sospeso.
Le domande potranno essere presentate dal 18 dicembre attraverso il sito dell’INPS e i patronati, mentre da gennaio sarà possibile farlo anche tramite i Caf. Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in seguito al decreto attuativo approvato dalla Corte dei Conti, ha deciso di anticipare l’avvio delle richieste per consentire il pagamento dell’assegno già entro la fine di gennaio. A differenza del passato, non ci sarà un “click day”. La platea dei potenziali beneficiari è estesa a oltre 737mila nuclei familiari.
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