“Sicuramente se vinciamo in Sicilia potremo avere grandi speranza di cambiare l’Italia, vogliamo liberare la Sicilia da questo Medioevo politico”.
Lo afferma Luigi Di Maio parlando con i cronisti a poche ore dalla kermesse che si terrà a Palermo dove sarà annunciato il vincitore delle regionarie di M5S.
“La vittoria in Sicilia che speriamo di ottenere significa anche dare dimostrazione agli italiani di quello che vogliamo fare al governo dell’Italia”.
“Noi vogliamo mettere mano ai privilegi ma anche investire su turismo e innovazione per far restare i giovani in questa terra. Qui in Sicilia il governatore guadagna più del presidente degli Usa ed è la Regione con più auto blu. Noi vogliamo avviare un Rinascimento di questa Regione dare spazio ai giovani, quelli che stanno emigrando dalla Sicilia e che invece devono restare per partecipare allo sviluppo di questa terra”.
Il Vice Presidente della Camera è già al Castello a mare sede della kermesse di stasera durante la quale Beppe Grillo annuncerà il nome del candidato presidente della Regione per scegliere il quale le votazioni on line finiscono alle 19. Già in città tanto Beppe Grillo quanto Davide Casaleggio
Favorito è Giancarlo Cancelleri, uomo forte del Movimento in Sicilia da anni, mentre a contendergli la vittoria sono altri otto esponenti, tra i quali 5 deputati regionali uscenti.
Un grande palco con la bandiera della Regione è stato allestito proprio di fronte al mare e Casaleggio, accolto all’aeroporto da Cancelleri, si è recato subito al Castello al Mare per monitorare l’allestimento della scenografia. Tra i temi chiava della kermesse il dossier migranti che la settimana prossima vedrà Di Maio e una delegazione di parlamentari a Bruxelles per incontrare diversi rappresentanti europei, Frontex incluso.
“Mercoledì andrò ad incontrare Frontex per capire se quella è una missione che sta dando un aiuto all’Italia o sta facendo gli interessi dei paesi europei che hanno abbandonato l’Italia. E poi venerdì sarò a Ventimiglia per visitare un campo profughi che c’è lì a causa dei respingimenti che ha fatto l’europeista Macron. Dopo faremo i conti e vedremo quanto ci costa questo fenomeno migratorio e chiederemo al premier Gentiloni, che è stato incapace di ottenere qualcosa dai tavoli Ue, di stornare quello che costa l’immigrazione agli italiani dal contributo all’Europa”.
“Visto che l’Ue non ci aiuta prendiamo il contributo che diamo all’Unione e ci gestiamo i rimpatri e l’accoglienza, dall’altra parte imponiamo alle Ong di rispettare le regole di trasparenza e non sconfinamento nelle acque libiche e fermeremo il business togliendo ai privati la gestione dell’accoglienza”
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