Cambiare tutto per non cambiare niente. Lo diceva il ‘Gattopardo’ e in Sicilia sembra essere ancora tutto così. Ancora una volta, per le elezioni regionali, dopo un grande trambusto di nomi e papabili, dopo confronti, scontri, liti a distanza e ipotesi, tutti sembrano tornare all’ovile.

La sfida per la Presidenza della Regione potrebbe essere, alla fine, esattamente uguale a quella di cinque anni fa, una vera e propria rivincita a tutti gli effetti dalla quale, però, almeno uno dei candidati uscirà sconfitto per via definitiva.

Si profila una corsa a tre identica a quella del 2012 fra Rosario Crocetta, Giancarlo Cancelleri e Nello Musumeci, con un contorno di outsider diversi ma pur sempre outsider anche se qualcuno con la dignita di esprimere una idea veramente diversa anche se difficilmente competitiva.

Da un lato Rosario Crocetta, presidente uscente, che rischia perfino di essere di nuovo il candidato del Pd e che si ricandida per succedere a se stesso sfidando anche i suoi alle primarie. Convinto di aver fatto bene e di essere amato dai siciliani. dopo essere stato graziato, ieri dalla Corte dei Conti che ha parificato il bilancio sia pure umiliando la Regione in tutti i modi possibili, adesso Crocetta strepita sostenendo di aver salvato i conti e lancia la sfida. Tiepida se non inesistente la frenata del segretario del Pd Fausto Raciti che dice ‘prima la coalizione, dopo i candidati’, una frase interpretata come uno stop a Crocetta ma che in realtà gli apre la porta come possibile candidato Pd.

Dal lato opposto della barricata Nello Musumeci, sconfitto nel 2012, criticato a destra per non avere fatto opposizione dura in questi anni, auto candidatosi con chiarezza già da tempo ma considerato non un candidato spendibile, adesso rischia di restare l’unico possibile per rimettere insieme se non tutto almeno una parte consistente del centrodestra. Perfino Gianfranco Miccichè lancia, solo ora, il suo nome anche se in realtà, nelle segrete stanze, continua a carezzare l’ipotesi di una candidatura azzurra a tutti gli effetti e fa pressing per mettere in campo un attuale eurodeputato.

Infine il terzo incomodo di cinque anni fa ma oggi in pole position Giancarlo Cancelleri. L’unico dei tre che può dirsi già candidato e che è in campagna elettorale da settembre dello scorso anno mentre tutti gli altri litigano. I cinquestelle sono forti a livello regionale, sono cresciuti e lui ci crede. Unico limite è l’avere una sola lista ad appoggio del candidato presidente che con questo sistema elettorale è cosa penalizzante.

A margine tutti gli altri ovvero Franco Busalacchi candidato indipendente che ha raccolto intorno a se movimenti vari che gravitano intorno al suo ‘I nuovi Vespri’,  la candidata liberale Piera Maria Lo Iacono e il candidato indipendentista del movimento Siciliani Liberi Roberto La Rosa

 

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