Palermo è un modello per quanto riguarda i percorsi di reinserimento dei detenuti tanto che in città è giunta una delegazione messicana che studierà il “modello Palermo”. E’ iniziata questa mattina a Palazzo delle Aquile la missione di una delegazione di alto livello del Governo messicano e dell’ United Nations Office on Drugs and Crime – Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine – per conoscere l’esperienza nazionale e palermitana sul percorso di reinserimento sociale dei detenuti.

“Palermo è una città nella quale – ha detto il sindaco Leoluca Orlando accogliendo gli ospiti – si considerano i detenuti dei cittadini, quindi non soltanto destinatari di misure previste dal diritto, ma titolari anche di diritti. L’esperienza palermitana di lavori sociali, la presenza del carcere, l’attività produttiva all’interno del carcere, la stessa preparazione del carro di Santa Rosalia da parte dei detenuti, è la conferma che l’Ucciardone è Palermo, Palermo è l’Ucciardone. Gli ospiti messicani sono venuti appositamente a Palermo, perché considerano Palermo nella dimensione internazionale, e certamente in Italia, la realtà più avanzata alla quale potersi ispirare per affrontare e superare i terribili problemi del sistema carcerario messicano”.

Altri progetti di reinserimento sino previsti in futuro. Domani, 6 giugno alle ore 10.30, a Palazzo Butera, alla presenza dei delegati delle Nazioni Unite e del Governo federale del Messico, verranno presentate alla stampa alcune iniziative di reinserimento sociale dei detenuti, tra cui attività di restauri artistici e manutenzioni del verde, nell’ambito di un progetto realizzato dal Comune di Palermo e dal Ministero della Giustizia. Palazzo Butera sarà uno dei luoghi designati ad ospitare alcune attività di restauro.

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