Burocrazia, PNRR e sostegno alle piccole e medie imprese. Il candidato alla presidenza della Regione del centrodestra Renato Schifani ha incontrato una delegazione di Confartigianato Sicilia. L’ente, rappresentato dal presidente Daniele La Porta, ha manifestato le priorità delle imprese artigiane in Sicilia.

Le richieste di Confartigianato

Un incontro che arriva in un momento complicato non solo per cittadini ma anche e soprattutto per le imprese dell’Isola. Caro bollette ed aumento dei costi delle materie prime: sono solo due delle tante difficoltà che sta attraversando il tessuto economico dell’Isola. Fatto su cui si focalizza l’esponente di Confartigianato Daniele La Porta.

“La nostra realtà produttiva rappresenta oltre 262.000 imprese, le quali contano fino a dieci addetti. Le stesse costituiscono il 97% della totalità delle imprese dell’Isola. Sono oltre 71.000 le imprese artigiane e oltre 125.000 gli occupati. Il valore aggiunto realizzato da queste realtà produttive siciliane è di 6.451 milioni di euro, ovvero l’8,3% della ricchezza complessivamente realizzata da tutte le imprese del territorio. Serve un patto che possa essere mantenuto nel tempo, anche dopo la fine delle elezioni“.

Schifani: “Basta attendere i tempi della burocrazia”

Un incontro sul quale il candidato del centrodestra Renato Schifani ha rilanciato alcuni tempi della sua agenda politica. Fra questi quelli della semplificazione amministrativa, ritenuto un argomento fondamentale per ristabilire un patto di fiducia fra il Governo Regionale e le realtà produttive dell’Isola.

“Dobbiamo guardare con attenzione alle istanze del mondo imprenditoriale – ha evidenziato Renato Schifani – Se la pubblica amministrazione non è in grado di adempiere ai propri impegni rispetto ai crediti legittimi vantati dalle imprese e allora si rompe un patto di fiducia. Non possiamo permettere che si tradiscano le aziende tanto più in questa fase post pandemica e di caro-bollette e su questo fronte se eletto sarò intransigente. Non possiamo più attendere i tempi della burocrazia. Dobbiamo, inoltre, far sì che le aziende per lavorare serenamente abbiamo anche gli stessi costi industriali che ci sono nel Nord del Paese”, ha concluso Schifani.

L’attaco del PD: “Aria fritta, pura retorica”

Parole, quelle di Renato Schifani, su cui non sono tardate le reazioni politiche. Fra queste quelle del parlamentare nazionale uscente Carmelo Miceli. L’esponente Dem, in campo per un posto all’Ars nella tornata del 25 settembre, lancia una chiara provocazione all’esponente del centrodestra.  “Schifani vuole forse commissariare la Regione quando dice che le aziende non possono più attendere i tempi della burocrazia? Nelle sue intenzioni c’è l’uomo solo al comando di ‘salviniana’ memoria in chiave palermitana? Che significa secondo Schifani far sì che le aziende siciliane abbiano gli stessi costi industriali che ci sono al nord? Cosa propone al riguardo? Combattere la corruzione e la mafia che impone il pizzo? O ha altre soluzioni? Dica pubblicamente quali sono le sue proposte, altrimenti è aria fritta, pura retorica

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