Cambia di nuovo, per la terza volta, il programma della visita del Premier Matteo Renzi in sicilia sabato prossimo, dopodomani.

Confermata ma accorciata la mattina in Calabria, il Premier arriverà in Sicilia fra le 12,00 e le 12,30, ma non al teatro Sangiorgi di Catania, bensì al Bellini. La prima tappa sarà sempre nel capoluogo etneo dove resterà appena mezz’ora perché alle 14 è atteso sull’autostrada Catania – Palermo in territorio di Caltanissetta dove inaugurerà, di fatto, un ponte che esiste da sempre ma che torna fruibile dopo la chiusura, quel viadotto Himera nella campata in direzione Palermo. Si tratta del viadotto rimasto in piedi e che si sarebbe potuto utilizzare fin da subito dopo il cedimento del viadotto gemello (o quasi).

Renzi arriverà a Palermo non più alle 18,30 ma alle 15,30 e cambia anche il luogo della firma del patto per Palermo che sarà apposta all’ex deposito locomotive di Brancaccio.

Sequenza di eventi identica, dunque, ma location e orari diversi.

Nel capoluogo etneo Renzi firmerà con Enzo Bianco il Patto per Catania (sarà una pioggia di milioni, leggi qui cosa prevede). Alle 13,30, come detto, dovrebbe inaugurare la bretella autostradale già esistente ed anche un tratto del viadotto che fa da raccordo da Caltanissetta fino all’autostrada Palermo-Catania e che fa parte del raddoppio della Caltanissetta-Agrigento, ma questo evento è a forte rischio.

Palermo, poi, alle 15,30 firmerà il Patto per Palermo (il patto vale 332 milioni, leggi cosa prevede). Poi Renzi lascerà la Sicilia per tornare a Roma.

La visita è, però, accompagnata dalle polemiche visto che la firma dei patti dovrà avvenire con i sindaci di Catania e Palermo ma secondo una nota della Presidenza del consiglio Bianco e orlando non sono legittimati a firmare quei patti perché i fondi che pioveranno non riguardano solo le città ma le intere aree metropolitane e la Sicilia è l’unica Regione a non avere una riforma delle Province mentre nel resto del Paese la figura del sindaco del capoluogo corrisponde con quella del sindaco della Città metropolitana (leggi qui il dettaglio). Ma da Catania si sono inventati lo stratagemma adeguato per bypassare il problema (leggilo qui) seguito subito da Palermo che coglie la palla al balzo per fare altrettanto (leggi qui)

Articoli correlati