Restart, le visite alla Cuba

  • Un classico esempio di architettura arabo normanna
  • Il palazzo risale al 1180, costruito per volontà di Guglielmo il Buono
  • Giovanni Boccaccio ha ambientato lì una novella del Decamerone

Il Palazzo della Cuba a Palermo è una delle tappe obbligatorie di Restart. Il programma di eventi e visite nelle notti palermitane del venerdì e del sabato è iniziato lo scorso 2 luglio.  Restart si concluderà l’ultimo weekend di agosto.

Cuba, il palazzo del giardino del paradiso

Costruita nel 1180,   la Cuba si trovava al centro di un ampio parco chiamato “Jannat al-ard”, ovvero il Paradiso in terra. Il castello era stato pensato dalla nobiltà normanna come un  luogo dove il Re e la sua Corte potessero trascorrere ore piacevoli, godendo del fresco delle fontane e dei giardini di agrumi.  Un palazzo per  riposare nelle ore diurne e festeggiare la sera.

Il palazzo presenta i tratti peculiari dell’architettura d’età normanna, fu voluto da Guglielmo II il Buono. Ce lo ricorda l’ iscrizione araba in caratteri cufici che ancora oggi si trova nel castello: “Nel nome di Dio, clemente e misericordioso Bada qui, ferma qui la tua attenzione, fermati e guarda! Vedrai Egregia stanza dell’Egregi tra i re della terra, Guglielmo Secondo, non v’ha castello che sia degno di lui, nè bastano le sue sale… nè quali notansi i momenti più avventurati e i tempi più prosperi. E di nostro Signore il Messia mille e cento aggiuntovi ottanta che son corsi tanto lieti”.

 

La Cuba divenne lazzaretto all’epoca della peste nera

La Cuba rimane di proprietà  della monarchia di Sicilia fino agli inizi del XIV secolo, per passere nel 1320 a privati. In questo secolo, Giovanni Boccaccio ambienta proprio in quel castello la sesta novella del suo celeberrimo “Decamerone”,  raccontando della storia d’amore tra il giovane Giovanni da Procida  e una giovane fanciulla destinata a Federico II d’Aragona e  per questo reclusa nel palazzo reale. Il Palazzo torna al patrimonio regio nel 1436, mentre nel 1575 venne adibito a lazzaretto durante l’epidemia di peste nera.   In epoca borbomica viene trasformato in caserma di cavalleria.

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