I militari della guardia costiera di Palermo hanno sequestrato oltre 3 mila e 500 metri di reti derivanti che stavano per essere caricate nel porticciolo di Sferracavallo da un furgone a un peschereccio iscritto nei registri di Porticello. Le dimensioni della maglia erano inferiori a quanto previsto dalla normativa nazionale e comunitaria.
L’utilizzo di queste reti è proibito e sono attrezzi da pesca non selettivi che consentono la cattura di esemplari inferiori alla taglia minima consentita ed anche esemplari che non sono commercializzati, determinando un grave danno alla fauna marina e alla preservazione degli stock ittici. La rete è stata posta sotto sequestro e al comandante del motopesca è stata elevata una sanzione amministrativa di 2.000 euro.
Come pena accessoria è stata sospesa la licenza di pesca dell’unità per un periodo di tre mesi in quanto questa violazione rientra tra le “infrazioni gravi” come definite dal regolamento comunitario in materia di pesca illegale.
Sequestrati e rilasciati in mare oltre 150 ricci, guardia costiera indaga
Pochi giorni fa i militari imbarcati sul battello veloce G. C. A88, nell’ambito dell’attività di controllo ambientale svolta, perlustrando lo specchio acqueo antistante la località Capo grosso dell’isola di Levanzo, situata nella zona “b” di riserva generale dell’area marina protetta delle Isole Egadi, hanno scoperto, a circa 100 metri di distanza dalla costa e subito prelevato da un fondale di circa 2,5 metri, un sacco, ancorato ad un gavitello ed in sospensione sotto la superficie del mare, contenente, in totale, oltre 150 esemplari di ricci di mare (paracentrotus lividus), nascosti da ignoti.
Tutti i ricci scoperti sono stati poi recuperati, liberati e rigettati immediatamente in mare in quanto ancora vivi.
Sono tutt’ora in corso ulteriori attività per individuare i pescatori di frodo che hanno illegittimamente catturato gli esemplari di ricci di mare all’interno della “zona b” di riserva generale dell’area marina protetta delle Isole Egadi, dove la pesca professionale e sportiva sono consentite solo con autorizzazione rilasciata dall’ente gestore.
L’attività svolta ha consentito di arginare, per tempo, il fenomeno della pesca abusiva di ricci sul litorale trapanese ed i controlli effettuati rientrano nella più generale attività di vigilanza effettuata dal corpo lungo la costa, che continuerà costantemente anche nei prossimi giorni, allo scopo di prevenire e, ove occorre, sanzionare l’attività di pesca illegale.
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