Sequestrati canali Telegram con dentro centinaia, migliaia di foto pornografiche per altrettanti utenti. E’ il giro di immagini intercettate dalla polizia postale nel servizio di messaggistica istantanea più famosi al mondo, che ha portato alla denuncia di tre persone in tutta Italia.

Tra le procure impegnate nell’operazione anche quella di Palermo con le indagini coordinati dal procuratore aggiunto Annamaria Picozzi e dal sostituto Maria Rosaria Perricone.

Sui canali, dai nomi più bizzarri e offensivi, circolavano non solo le foto di personaggi famosi ma anche, e soprattutto, di ignare ragazze vittime a loro volta di revenge porn da parte dei loro ex. Fondamentale per far partire l’operazione “Drop the revenge” sono state le querele arrivate in commissariato a Milano, che hanno permesso agli agenti di dare il via alle indagini.

Tra queste anche quella di Diletta Leotta, la conduttrice televisiva che spesso in passato è stata nel mirino di gruppi o canali pornografici. Gli investigatori hanno potuto raccogliere ulteriore documentazione attraverso le segnalazioni arrivate anche da Fedez che ha raccolto i messaggi arrivati dai suoi fan e follower sul web.

L’indagine, condotta dal Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni con il coordinamento delle Procure di Milano, Palermo e Bergamo, ha consentito di smantellare tre canali, gruppi cioè da migliaia di persone che ogni giorno condividevano foto e video pornografici di qualsiasi tipo. A finire nei guai è stato anche un 17enne, utente di uno di questi gruppi. Il minorenne, infatti, metteva in vendita le foto pornografiche a 2-3 euro l’una ed era riuscito già a mettere da parte una cifra intorno ai 5.000 euro.

Gli altri due denunciati sono, invece, un 29enne bergamasco e un 35enne della provincia di Nuoro. Entrambi erano amministratori di tre canali per i quali è stato disposto il sequestro e la chiusura. Il 35enne, in particolare, è stato beccato proprio mentre stava aggiornando il proprio canale con nuove immagini e video.

Nel momento della perquisizione domiciliare, infatti, gli agenti lo hanno trovato con l’iPad ancora in mano. Il 29enne, invece, è stato indagato anche perché utilizzava i canali di cui era amministratore per diffondere le foto della sua ex ragazza a scopo di revenge porn. L’operazione di oggi, secondo quanto si apprende, apre ora la strada a nuove ed articolate indagini per smantellare l’intero network che conterebbe decine di canali e gruppi. Si attendono ora anche i risultati delle analisi sui dispositivi elettronici sequestrati, dai quali si potrà scoprire se sono presenti anche immagini pedopornografiche.

Articoli correlati