Oggi, 4 maggio 2024, ricorre il 44° anniversario dell’omicidio del capitano dei carabinieri Emanuele Basile.

Durante la notte del 1980, giornata di festa a Monreale per la ricorrenza del Santissimo Crocifisso, il capitano Basile, mentre era di ritorno in caserma con la moglie Silvana e la figlioletta Barbara in braccio dopo i festeggiamenti cittadini, veniva barbaramente ucciso da tre sicari di ‘cosa nostra’, subito arrestati dai Carabinieri intervenuti.

Questa mattina, alle 10.15, si è svolta una cerimonia commemorativa presso la sede del gruppo carabinieri di Monreale, alla presenza del comandante della legione carabinieri “Sicilia”, il generale di divisione Giuseppe Spina, del comandante provinciale, il generale di brigata Luciano Magrini e di una rappresentanza del personale dipendente, con la deposizione di un mazzo di fiori al busto dedicato al caduto.

Subito dopo in corso Pietro Novelli, luogo dell’eccidio, alla presenza dei familiari del caduto, delle autorità civili e militari, il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, insieme al generale Spina e al sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono hanno deposto una corona d’alloro davanti alla lapide commemorativa del capitano Basile.

Nel corso del suo intervento, il generale Giuseppe Spina ha definito il capitano Basile vittima di un vile e feroce agguato mafioso nonché servitore dello Stato che si era opposto a cosa nostra accettando di mettere a rischio la propria vita e, citando le parole del Giudice Paolo Borsellino che testualmente disse: “Il Capitano Emanuele Basile è morto per quello che ha fatto e per quello che ancora avrebbe dovuto fare”, ha sottolineato inoltre che ricordare il capitano Basile significa anche rinnovare il suo impegno, riproponendone il coraggio e la determinazione.