La discarica di Bellolampo rischia il collasso. “Siamo di fronte una paralisi annunciata, al collasso di un sistema sottodimensionato anche solo per il territorio urbano di Palermo. Solo pochi mesi era stato inaugurato l’impianto di trattamento meccanico biologico, presentato come la soluzione a tutti i problemi dello smaltimento rifiuti di Palermo e della provincia. Sono bastati alcuni giorni nel corso dei quali si è dovuta dare esecuzione ai dettami dell’ordinanza di apertura dell’impianto a 27 comuni della provincia, per rendersi conto che quella che era stata annunciata come una soluzione valida, dimostra oggi tutti i suoi limiti e i suoi difetti di progettazione”.
E’ quanto affermano Giuseppe Badagliacca e Felice Cuffaro del sindacato Fiadel. “L’impianto si è infatti rivelato un grande bluff, sia per le sue dimensioni sottostimate anche solo per accogliere i rifiuti della città di Palermo – aggiungono i sindacalisti – In condizioni ottimali, l’impianto è progettato per accogliere al massimo circa 750 tonnellate giornaliere di rifiuti (qualcosa meno di quanto la città normalmente produce, ossia circa 850-900 tonn/giornaliere) e considerato che grazie all’ordinanza di apertura ai comuni della provincia il quantitativo è stato, di fatto, più che raddoppiato, si comprende perché il sistema sia entrato in una fase di allarme rosso”.
“I primi a subire le conseguenze di tale mix di inadeguatezza, inefficienza e pericolosa impreparazione sono, – concludono i sindacalisti – come sempre, gli operatori che, in questo contesto di crisi, lavorano in spazi limitati, senza la necessaria segnaletica a protezione di chi si muove all’interno dell’impianto e con turni massacranti, che non consentono il necessario ristoro dalla fatica che, in condizioni di stress, si cumula pericolosamente, aumentando il rischio potenziale di incidenti. Siamo contrari alla scelta della Rap che vuole incentivare la presenza in turno domenicale aumentando in modo irrisorio il compenso previsto da contratto per il servizio effettuato in turno domenicale. Servirebbero più uomini per affrontare questa emergenza”.
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