Non c’è pace nella gestione dei rifiuti in Sicilia. Dopo 10 anni ancora la riforma degli Ato rifiuti arranca. In particolare sono almeno sei la Srr la cui attività se non è paralizzata poco ci manca. Per questo la Regione dice stop ai commissari e si prepara a passare la palla della gestione nelle mani dei sindaci.

Un annuncio giunto in settimana che sembrava andare nella direzione spesso auspicata dagli stessi sindaci ma che, all’improvviso, sbatte la faccia contro uno stop da parte dei sindaci dell’Anci Sicilia allarmati dal rischio di dover prendere in carico per intero questa responsabilità

E’ di ieri pomeriggio la nota di Leoluca Orlando all’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, trasmessa per conoscenza anche al Presidente della Regione, ai Sindaci Metropolitani, ai Presidenti dei Liberi consorzi, alla Procura e alla Prefettura di Palermo e ad altri enti.

Nella sua lettera, Orlando risponde alla nota ricevuta lo scorso 27 marzo dallo stesso Assessorato, comunicando che non procederà alla nomina di alcun Commissario né adotterà alcun provvedimento che non sia di sua competenza relativamente al funzionamento delle SRR della provincia di Palermo.

Orlando sottolinea che non vi è alcun presupposto giuridico né alcuna competenza che la legge affida al sindaco metropolitano in questa materia, tale da giustificare l’adozione di provvedimenti che, se adottati “potrebbero anzi costituire illecito ed essere del tutto nulli.”.

“Ben diversa – afferma Orlando – è la posizione della Regione che essendo titolare di un generale potere sostitutivo riconosciuto dall’ordinamento, ben potrebbe intervenire al fine di garantire la funzionalità e la concertazione operativo-gestionale dei diversi soggetti giuridici (ATO e SRR) in atto coinvolti nella gestione dei rifiuti.”
Orlando quindi “diffida la Regione ad attivarsi con la massima tempestività allo scopo di garantire, per come già avvenuto e in riferimento a competenze proprie della Regione, la continuità del servizio”.

La posizione assunta dal sindaco di Palermo è replicata nella sua qualità di Presidente dell’Anci Sicilia con parole diverse anche nel tenore ma con temi simili e comunque in grado di dar voce alla maggioranza degli amministratori locali.

“La presa in carico da parte delle città metropolitane e dei liberi consorzi che dovrebbero avvalersi del potere di ordinanza “extra ordinem” di cui all’art. 191 del D.lgs m. 152/2006 al fine di garantire la continuità della gestione integrata dei rifiuti può avvenire solo in presenza di alcuni presupposti giuridici e fattuali, in mancanza dei quali l’esercizio di tale strumento si configura quale illegittimo se non addirittura illecito”.

“Condividiamo la necessità di ridare la gestione dei rifiuti ai territori rispettando il principio della piena condivisione delle responsabilità ma, dopo anni di ritardi, inadempienze e omissioni e ancora in assenza di adeguati impianti su tutto il territorio regionale, non si può scaricare, sic et simpliciter, sugli enti locali una gestione, emergenziale, frutto di una riforma avviata nel 2010, con la cancellazione degli ATO e l’istituzione delle SRR e mai pienamente realizzata. Esortiamo il Governo regionale – conclude Orlando – anche attraverso il necessario confronto istituzionale con il Governo nazionale, nelle more che l’Ars vari il progetto di riforma del Governo in materia di rifiuti, ad adottare gli opportuni provvedimenti per garantire la continuità del servizio evitando i rischi concreti derivanti da una condizione di vuoto normativo e organizzativo anche al fine di garantire il compimento del passaggio di tutti lavoratori aventi diritto alle SRR”.

Ma dalla Regione nell’annunciare lo stop ai Commissari avevano parlato di “Un provvedimento necessario e propedeutico al ripristino di una normale funzionalità dell’organizzazione delle Società che nel tempo si sono rilevate, in gran parte, fallimentari. Se nei prossimi giorni, inoltre, l’Ars varerà il progetto di riforma del Governo in materia di rifiuti metteremo i sindaci nelle condizioni di lavorare con responsabile protagonismo” prole pronunciate  dal presidente Musumeci.

Nel provvedimento vengono fornite, ai Comuni inadempienti, le indicazioni su come assicurare la continuità del servizio in attesa che completino il pieno passaggio delle funzioni alle Srr, le società per la regolamentazione del servizio di gestione rifiuti dell’Isola.

“Riportiamo – aveva aggiunto l’assessore regionale all’Energia e servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon – la gestione dei rifiuti ai territori, compiamo un altro passo avanti per far uscire definitivamente la Sicilia da una perenne emergenza, nella piena condivisione delle responsabilità e garantendo la tutela del personale”.

Si tratta di un percorso avviato con la riforma legislativa del 2010, con la cancellazione degli Ato e l’istituzione delle Srr, ma mai pienamente realizzato. Tanto che la Regione ha dovuto ricorrere alla nomina di commissari straordinari affidando poteri speciali per la gestione del servizio. Il 31 marzo, però, scadrà l’ennesima ordinanza presidenziale e per legge non potrà essere prorogata.

Il problema rischiava di sorgere in quattro province dove sei Srr non hanno ancora definito il transito dei lavoratori o degli impianti: sono le Srr Agrigento Provincia Ovest e Agrigento Provincia Est, Srr Messina Area metropolitana, Palermo Area metropolitana, Palermo Provincia Est e la Srr Ragusa Provincia. In questi territori dal primo aprile non sarà più operativa la figura del commissario straordinario e si rischiavano gravi problemi. Il governo Musumeci ha provveduto a fornire tutte le indicazioni utili ad evitare disagi per responsabilizzare i sindaci.

Secondo la nota a firma del dirigente generale del dipartimento Energia della Regione Salvo Cocina e dell’assessore Alberto Pierobon, “i Comuni sono chiamati a effettuare tutte le scelte di competenza, esercitando i poteri riconosciuti dall’ordinamento per assicurare la continuità del servizio”.

In attesa che Srr e sindaci provvedano ai regolari affidamenti dei servizi, superando anni di ritardi, inadempienze e omissioni, i Comuni potranno ad esempio ricorrere a un intervento urgente previsto dalla norma conosciuta come 191. Dove la porzione di territorio interessata sia sovracomunale, sarà il sindaco metropolitano o il commissario straordinario del libero consorzio che potrà esercitare i poteri di ordinanza, come imposto dall’ordinamento. A garantire la continuità del servizio in nome e per conto dei Comuni potrà essere il presidente della Srr o un altro componente dell’Assemblea nella qualità di commissario, individuato sempre tramite l’ex articolo 191.

“Questo percorso – ribadiva l’assessore Pierobon – garantisce la salvaguardia del personale delle società d’ambito in liquidazione che non è ancora transitato nelle Srr per i ritardi accumulati negli adempimenti di leggi. Il percorso individuato può inoltre garantire la continuità del servizio scongiurando interruzioni, in quanto il commissario potrà avvalersi, così come già fatto dal commissario straordinario regionale, non solo del personale ma anche dei mezzi, delle attrezzature e degli impianti attualmente utilizzati o gestiti a qualunque titolo da consorzi e società d’ambito”.

Un bel dilemma, quello che si viene a creare, sul fronte giuridico con il rischio di paralisi del sistema anche sul fronte ambientale

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