Si ingarbuglia la vicenda della gestione della raccolta rifiuti nell’area metropolitana di Palermo. i sindaci della Srr area metropolitana sembrano, infatti, non siano intenzionati a riconoscere la validità degli elenchi del personale pubblicati sul sito delle Srr”.
Lo denuncia Stefania Munafò, responsabile ambiente del Pd di Palermo che racconta da cosa nascono le sue preoccupazioni: “Il presidente della SRR Palermo area metropolitana, il 27 ottobre, ha inviato una diffida alle ditte vincitrici di gare per lo spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti ed ai sindaci dei comuni soci – ricostruisce la Munafò – per fare rispettare , nonostante le numerose note anche da parte dell’assessorato all’energia , l’accordo quadro del 6.8.2013 che rappresenta ‘conditio sine qua non’ per il procedimento dei servizi di raccolta e pulizia. Il mancato rispetto dell’accordo, infatti, fa venir meno le stesse condizioni previste dai bandi di gara e dalla legge regionale 9/2010 art 19 Comma 6 e 7. Questo crea un grave pregiudizio al personale avente diritto perché facente parte degli elenchi (di cui all’allegato 15) previsti dal piano d’ ambito, oltre a dare vita alla possibilità di creazione di nuovi precari”
In base alle notizie raccolta dall’esponente del Pd si tratta di una diffida che segue una serie di note in tal senso. Già in altre occasioni, infatti, era stato chiesta “l’immediata interruzione dell’assunzione di personale non facente parte degli elenchi pubblicati nell’albo istituzionale della SRR e il ricorso alle procedure previste dai bandi di gara per il completamento degli organici” i sindaci erano stati, invece, invitati “a ricorrere sia pur temporaneamente a procedure di selezione di personale sempre dai medesimi elenchi della Srr”
“Una diffida a mio avviso forte e detentrice dei principi di legalità e rispetto dell’accordo quadro fra sindacati e Regione del 2013 e della legge – sottolinea la Munafò -. Non a caso il presidente della SRR invia, adesso, per conoscenza la stessa diffida anche alla prefettura , alla procure della repubblica di Palermo e di Termini Imerese e alla procura della corte dei conti. Una scelta che lascia espressamente pensare che il presidente della SRR sia consapevole del fatto che la legalità ed il rispetto dell’interesse pubblico possano essere minacciate dall’inosservanza della legge e degli accordi. Pertanto, esprimo la mia più seria preoccupazione, alla luce proprio di quanto emerso durane la riunione di ieri a Villa Niscemi quando sembra sia apparsa chiara l’intenzione dei sindaci di non procedere nel senso indicato dalla diffida”.
“Chiedo espressamente alle procure – dice la Munafò – di volere accertare per le loro competenze quanto denunciato dal presidente Srr e all’assessorato all’energia di chiedere formale copia del verbale dell’assemblea dei sindaci del 31.10.2016 e assumere ogni azione sia ritenuta necessaria per la salvaguardia dei livelli occupazionali e l’osservanza delle leggi. Invito ancora i commissari straordinari a vigilare e segnalare eventuali casi di violazione alle autorità competenti”.
“Non è più tollerabile questa completa anarchia gestionale da parte dei comuni – conclude – e comincio a dubitare del ruolo stesso di un presidente Srr che viene ignorato, mortificato e svilito dalla stessa assemblea che presiede. Anche il presidente della Srr, a questo punto, dovrebbe prendere atto e coscienza del fatto che l’assemblea non da seguito a nessun degli atti da lui messi in essere non riconoscendogli, di fatto, lo stesso ruolo che è chiamato a ricoprire”
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