“Crocetta e la Contrafatto stanno bluffando, come sempre: non ci sono soluzioni alternative alla spedizione dei rifiuti all’estero”. I deputati 5stelle di Ars, Camera e Parlamento europeo, Giampiero Trizzino, Claudia Mannino e Ignazio Corrao, sgombrano il campo da possibili equivoci sulla questione della gestione dei rifiuti in Sicilia.

“Sappiamo – dicono – che tutto questo testimonia il fallimento totale della loro amministrazione ma non possono continuare a mentire. I professionisti che avevano predisposto l’adeguamento del piano rifiuti del 2012 avevano scritto a chiare lettere che l’analisi dei flussi rendeva il conferimento extraregionale – citiamo testualmente – come ‘opzione pressoché certa dal 30 giugno 2016 al 30 maggio 2017’. Una cosa è sicura: nell’immediato non è possibile bruciare alcunché nei cementifici. Il rifiuto va trasformato in Css (combustibile solido secondario) prima di essere destinato a tali impianti e in Sicilia non vi sono strutture in grado di produrre tale materiale. Crocetta e la Contrafatto dicano la verità ai cittadini e, se proprio vogliono il commissariamento da Roma, contestualmente si dimettano”.

Dai tre deputati arriva pure una stoccata ad Orlando: “La vicenda delle discariche private che adesso il sindaco di Palermo cavalca, rappresenta la scoperta dell’acqua calda. La commissione voluta dall’ex assessore regionale Niccolò Marino e la Procura di Palermo hanno scoperchiato il problema, causando l’esclusione dello stesso Marino dalla giunta regionale, dopo che l’ex assessore ha detto chiaramente che Crocetta era piegato agli interessi di Confindustria. Orlando la smetta di dire che a Bellolampo avrebbe potuto accogliere più rifiuti di quelli che già arrivano da Palermo, la RAP stessa nel gennaio 2016 ha manifestato la sua indisponibilità all’assessorato a riceverne ulteriori. Concentri le sue energie, piuttosto, sul fatto che gli stessi rifiuti di Palermo non vengono ancora trattati come previsto dalla legge perché l’impianto di TMB non è ancora operativo”

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