Duemilaottocento tonnellate. E’ questo il limite massimo di ‘abbancamento’ della discarica di Tirreno Ambiente a Lentini, la più grande e attrezzata della Sicilia. Attualmente sta lavorando a pieno regime ma anche ieri 50 auto compattatori sono rimasti fuori dalla discarica in fila e solo oggi hanno potuto scaricare lasciando, di conseguenza, in fila quelli che arrivano in giornata.
Sono i numeri principali dell’emergenza rifiuti che incombe sulla Sicilia. I disagi al momento sono contenuti ma la situazione può solo peggiorare. Raggiunto il limite, infatti, le code che restano inevase si sommano giorno per giorno e arriveremo presto ad una situazione nella quale ci sarano comuni che potranno conferire solo a giorni alterni con l’inevitabile immondizia che resterà per strada.
Se Lentini ha raggiunto il limite altrettanto sembra potersi dire per Bellolampo. L’impianto TMB progettato per 750 tonnellate attualmente ne lavora 950. Per evitare la crisi dovrebbe riceverne 1500. Lavora al limite anche Trapani e ci vorranno almeno un paio di mesi per riaprire Siculiana.
Mentre si fanno i conti di una emergenza che non sembra si possa evitare, iniziano i roghi delle discariche improvvisate. Ieri è toccato a carini,. Oggi a rifiuti dell’agrigentino. E non arrivano buone notizie neanche da Roma dove ieri al Ministero dell’ambiente è stata contestata ai funzionari regionali la delibera regionale 6/rif con la quale la si autorizzavano i comuni singolarmente a conferire i rifiuti fuori dal territorio regionale. Una autorizzazione che, secondo gli accordi, doveva essere accentrata a livello regionale. Così come si contestano ritardi e modifiche alla riforma del settore.
A rischio c’è la stessa intesa e questo non può che aggravare l’emergenza
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