“Alcuni sindaci dell’Ato Pa 4 e più precisamente Bagheria, Baucina, Villafrati, Ventimiglia di Sicilia, Roccapalumba, Misilmeri, Godrano, Castronovo di Sicilia, Casteldaccia, Alia, Lercara Friddi e Ficarazzi, nel corso della seduta dell’assemblea dei soci del 5 maggio scorso, hanno ‘intimato’ al liquidatore del Coinres, l’invio ai soci della proposta di liquidazione entro 15 giorni e decorsi questi, di dare mandato allo stesso liquidatore di presentare presso il Tribunale, l’istanza di fallimento del Coinres. Se qualcuno avesse ancora dubbi su chi ha contribuito a determinare il fallimento del sistema rifiuti in Sicilia, si limiti a leggere questo verbale, la risposta è lampante, sono stati i sindaci”. A denunciarlo è la Fit Cisl intervenendo sulla vertenza del Coinres, il consorzio raccolta rifiuti di 21 comuni della provincia palermitana.

“Tutto – affermano Dionisio Giordano segretario regionale Fit Cisl Ambiente e Alessandro Miranda segretario provinciale Fit Cisl – trascurando il fatto che gli Ato rifiuti in Sicilia sono in liquidazione già da anni e dimenticando di aver già licenziato 180 lavoratori a seguito del pronunciamento del Tribunale di Termini Imerese che, individuando il Coinres quale consorzio di comuni e non azienda ritenne illegittimi i contratti di questi lavoratori”.

“Ci auguriamo – aggiungono – . che, realmente il sindaco di Bagheria, cosi come dallo stesso dichiarato nel corso della seduta, trasmetta alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti la delibera sulla vicenda, non tralasciando tutti gli atti della propria amministrazione sulla gestione dei rifiuti nel territorio di Bagheria e sulle modalità utilizzate per l’affidamento del servizio”. I due segretari aggiungono “chiediamo alle autorità competenti di verificare le istanze di fallimento degli Ato, da mesi palesiamo dubbi su presunte irregolarità mirate a coprire errori fatti nel passato, facendo ricadere il costo di tutto ciò su cittadini e lavoratori attraverso le procedure fallimentari”. Giordano e Miranda concludono “L’inesistente governance del governo regionale sul sistema impiantistico e di gestione dei rifiuti, la mancanza di interesse della politica regionale parlamentare su un tema così prioritario per i siciliani, ed alcuni sindaci dell’Isola inadeguati a ricoprire il ruolo e gli interessi dei cittadini, impongono l’arrivo di un commissario non siciliano per rendere normale ed economico un sistema, quello dei rifiuti, che nelle altre regioni d’Italia anche nel Sud è fonte di sviluppo economico, sociale ed ambientale e non un dramma”.

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