Lo straniamento di chi, pur conoscendo ogni angolo della città, sta perdendo contatto con essa, ammaliato da un riflesso ambiguo e misterioso che non restituisce più alcuna identità, appartenenza o certezza.

Continua la nuova stagione del caffè letterario all’interno degli splendidi tetti dell’Hotel Ambasciatori di Palermo. La suggestiva location ospita oggi il secondo appuntamento, ad ingresso libero, della serie di eventi dedicati alle presentazioni di opere letterarie e non solo.

Previsto questo pomeriggio alle 18,30 il reading di “Riflessi a Palermo”, romanzo scritto a più mani da Gianfranco Perriera, Elena Pistillo, Vanessa Ambrosecchio, Oreste Bevelli, Enzo Di Pasquale, Giulio Giallombardo, Maria Antonietta La Barbera, ed edito da Il Palindromo.

La “presentazione performativa” (piace chiamarla così agli autori) è affidata a Elena Pistillo, Giulio Giallombardo e Roberto Burgio, che leggeranno brevi passi significativi, accompagnati dalle note della chitarra di Stefano Romeo e, per chi volesse, gustando uno sfizioso aperitivo.

Sette autori per sette storie, tutte ambientate nell’arco di una giornata. L’idea nasce da Gianfranco Perriera, che ha inteso affrontare l’argomento del doppio a Palermo, città “teatralissima, e insieme oscura, che si presta moltissimo al tema dell’ambiguità”.

“Ho voluto lanciare la proposta di giocare con un tema fortissimo della letteratura e abbiamo cercato di trasformare Palermo in luogo onirico, un luogo in cui si muovono i problemi più importanti della contemporaneità – spiega l’ideatore del romanzo -. Ho voluto affrontare un dilemma fondamentale per i nostri tempi: per quale ragione ancora dobbiamo continuare a dare un senso alla nostra vita? Il rapporto del romanzo col ‘riflesso’ è il rapporto con quello che eravamo, quello che potevamo essere, quello che ci minaccia e quello che ci manca. ‘Riflessi a Palermo’ diventa quindi un gioco con le nostre paure e le nostre angosce e l’avvertire di essere inessenziali al mondo, ma allo stesso tempo il tentativo di dare un volto umano alla nostra esistenza su questa terra.”

La città si misura, dunque, col suo doppio sfuggendo ai luoghi comuni e combinandosi con un’improbabile dose di dolore inconsolabile e di indifferenza cinica e caotica.

“Palermo è una straordinaria metafora della contemporaneità e delle sue contraddizioni – afferma Elena Pistillo, una delle autrici -. E’ una città in cui ciascun abitante, pur conoscendola in ogni suo anfratto, vive uno straniamento, lo stesso della civiltà contemporanea. Il tema del doppio è molto antico, complesso e dalle mille sfaccettature: immagine, riflesso, contrario, opposto. Ognuno di noi ha contribuito a tessere la trama di questo romanzo collettivo.”

Molti sono i punti in comune tra i racconti, che rimandano ad altri elementi interni al romanzo. Tra questi un appuntamento: una mostra sul tema, anch’essa, del doppio. La collettiva nasce dal racconto per immagini di Rosario Amato, Antonella Aprile, Stefania Cordone, Simone Geraci, Vincenzo Pisano, Riccardo Stasi e Simone Stuto, artisti della casa editrice che hanno creato le illustrazioni, associate poi a ciascuna storia. “L’idea è di far uscire i disegni dalle pagine – continua Pistillo – ma si tratta di un progetto immaginario, al momento work in progress”.

Tra i racconti, “Erika”, scritto proprio dalla Pistillo, è la storia del doppio volto della cultura. La trama ruota intorno alla vicenda di una professoressa che s’intreccia con quella di una sua alunna, in cui la donna si rispecchia, nonostante non sia di un alto ceto culturale come lei, ma in cui vede tanta voglia d’imparare. Una storia alla “Sliding doors” (come la definisce l’autrice sorridendo) sulla consapevolezza del rapporto tra potenzialità e la concreta possibilità di autorealizzarsi. Nel racconto subentra anche una riflessione sui social network e facebook in particolare, che dà la possibilità di creare i doppi profili. E torna, ancora una volta, il tema del doppio.