“Leggendo le dichiarazioni del Presidente e dell’Assessora Baglieri la prima impressione è che non abbiano mai letto la legge vigente 19/15 alla luce della sentenza della Corte Costituzionale n. 93 del 2017″. Lo dice il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni su annunciato disegno di legge per l’Ato unico regionale per gestione servizio idrico. Il Forum ricorda i profili d’incostituzionalità introdotti al momento dell’approvazione della legge nel 2015 che sono stati cassati dalla Corte, rendendo la legge perfettamente aderente alla legislazione nazionale ed europea in materia di governance”.

Alla Sicilia serve nuova Legge

Quello che il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua e i Beni Comuni teme è che in realtà una nuova legge serva alla Regione per risolvere a vantaggio del gestore del sovrambito super privato Siciliacque, (per il 75% della multinazionale francese Veolia), la bocciatura delle tariffe applicate, dopo le sentenze del TAR e del CGA. “Tariffe illegittime – si legge in una nota – quanto le delibere di Giunta che le avevano autorizzate”.

Una corretta gestione della risorsa

Altro tema per cui una nuova legge sarebbe risolutiva secondo il Presidente è quello di “un vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e di corretta gestione delle acque”, Piano in realtà già contenuto negli aggiornamenti dei Piani d’ambito delle ATI che la stessa Regione ha finanziato. “I gestori d’ambito, auspichiamo pubblici, potranno attingere ai fondi del PNRR ed a quelli della programmazione EU 2021/27 destinati all’idrico – continua il Forum -. Ma forse il vero tema è proprio questo, chi gestirà questi ingenti capitali pubblici; enti di diritto pubblico senza finalità di lucro come il Forum siciliano chiede da anni in attuazione dei Referendum Popolari del 2011 e come la legge vigente 19/15 prevede o il super gestore del sovrambito magari in accordo con gli altri privati di cui è creditore? Se a pensare male si indovina, la preoccupazione di tutelare il Bene Comune primario da ulteriori speculazioni e privatizzazioni è fondata. Su questo chiediamo fin d’ora un incontro con il Governo e con tutte le forze politiche all’ARS”.

Dal governo Musumeci via libera alla riforma del settore

ll riordino del Servizio idrico integrato in Sicilia: questo l’obiettivo che si prefigge il governo Musumeci con il disegno di legge illustrato dall’assessore Daniela Baglieri e appena approvato dalla Giunta. Una riforma che prevede l’istituzione di un unico Ambito territoriale, “comprendente l’intero territorio regionale, per garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nell’interesse pubblico collettivo, e un razionale utilizzo della risorsa idrica”. Una proposta di legge che si compone di ventidue articoli, con particolare attenzione alla governance, per arrivare anche all’adozione di una tariffa d’ambito regionale.