Non c’è pace per la politica siciliana sotto il sole d’agosto. Approvato ieri sera il testo unico per l’edilizia che riforma il settore ma senza lasciare spazio alla sanatoria edilizia che era stata proposta con emendamento (non si fermano le polemiche su questo tema con il proponente che torna a intervenire urlando allo scandalo), la polemica si fa rovente sulla legge di riforma elettorale approvata due giorni fa dalla I commissione e definita dal movimento 5 stelle: norma anti grillini. La legge prevede l’abolizione del secondo turno di ballottaggio per l’elezione dei sindaci, l’introduzione del terzo mandato e molto altro. Ieri non è andato a buon fine il tentativo di incardinarla subito a sala d’ercole ma oggi la conferenza dei capigruppo darà il via libera alla trattazione della norma.

Nel pomeriggio, dunque, riforma in aula e termine per la presentazione degli emendamenti e probabilmente martedì la discussione ma ci saranno solo 24 ore e due sedute al massimo prima della chiusura estiva e dunque non è affatto certo che si arrivi ad approvazione. I grillini vorrebbero stopparla, la maggioranza vorrebbe approvarla ma l’asse creato con Forza Italia vacilla visto che gli azzurri sono pronti ad una approvazione ma favorevoli all’introduzione di un limite al turno secco, insomma che non si eleggano sindaci senza ballottaggio al di sotto del 35% di preferenze.

Saranno complessivamente tre i disegni di legge che l’Ars proverà ad approvare prima delle chiusura del 10 agosto secondo quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo. Si parte col ddl stralcio che prevede il rinvio delle elezioni di secondo livello nei liberi consorzi (ex Province): il testo fa slittare tra il 1 ottobre e il 30 novembre il voto che attualmente è fissato per settembre; poi, come detto, si procederà con la riforma elettorale, pomo delle discordia fra maggioranza e 5 stelle con distinguo precisi di Forza Italia e infine saranno incardinate le variazioni di bilancio bis. La capigruppo ha deciso che l’aula si riunirà fino a sabato, con l’obiettivo di approvare i tre disegni di legge.