L’acqua cheta, si sa, a volte nasconde i vortici sotterranei. E’ stata una settimana di attesa quella appena trascorsa per Roberto Lagalla sul fronte del rimpasto di Giunta. Pochi acuti e tanti confronti sotto traccia con le forze politiche di centrodestra, anche se di riunioni ufficiali non ce ne sono state. Dopo la dichiarata volontà di Forza Italia di confermare il nome di Rosi Pennino ma al contempo di sostituire Andrea Mineo con Pietro Alongi, tutto si è sostanzialmente cristallizzato. Ma nel centrodestra non sembra esserci fretta, anzi, si prende tempo per cercare una quadra difficile da trovare, visti gli interessi divergenti fra le varie forze in campo.

Le posizioni dei partiti

Da un lato c’è Forza Italia. La compagine guidata a livello regionale da Marcello Caruso è l’unica ad aver palesato ufficialmente le proprie richieste. Si tratta della riconferma nel ruolo di assessore alle Politiche Sociali per Rosi Pennino, entrata in giunta in quota Miccichè ma adesso avvicinatasi al deputato regionale Edy Tamajo ma sostanzialmente gradita a tanti soprattutto al centro della coalizione. Dall’altro però c’è stata la chiara richiesta di una sostituzione all’interno della truppa azzurra, con l’inserimento di Pietro Alongi al posto di Andrea Mineo.

L’assessore che ha saltato il fosso

L’assessore all’Ambiente, da tempo ormai, ha tagliato i ponti con il gruppo azzurro di cui è stato per anni coordinatore cittadino. Il suo recente passaggio a Fratelli d’Italia, accompagnato da una rete di consiglieri comunali sparsi per tutta l’Isola, ha però solidificato la sua posizione nella sua nuova casa. Tanto da farlo diventare un punto inamovibile nell’agenda politica del vicesindaco Carolina Varchi. Fratelli d’Italia, intanto, ha pareggiato i conti in Consiglio Comunale con gli azzurri con l’ingresso di Natale Puma e questo permette al partito di chiedere il riequilibrio della presenza in Giunta. Di fatto Fratelli d’Italia ora vuole il terzo assessorato e il ruolo di vicesindaco. Una poltrona di vice di Lagalla che, proprio la Varchi, lascerà libera a breve per dedicarsi agli impegni romani, così come aveva annunciato già al suo insediamento. Ruolo per il quale si pensa a Giampiero Cannella.

Il mistero degli incontri

Fonti del partito, intanto, smentiscono le voci che parlano di un incontro avvenuto sabato scorso fra il sindaco Roberto Lagalla e i vertici del gruppo meloniano. Di riunioni ufficiali sul tema non ce ne sono state. Ciò anche alla luce del dibattito interno aperto nel partito che deve scegliere la quarta pedina nell’esecutivo, sempre che Roberto Lagalla accetti queste richieste. Da un lato, una corrente forte ha proposto il nome di Toti Longo, già candidato alle scorse amministrative ed oggi consigliere comunale a Partinico. Dall’altro c’è chi ha chiesto ufficialmente una riunione di partito per discutere del tema. Fra questi c’è anche l’ex consigliere comunale Mimmo Russo che scalpita per una posizione apicale all’interno della compagine meloniana.

La pedina ballerina

C’è però da considerare un altro scenario, ovvero quello nel quale Roberto Lagalla non conceda il terzo assessorato (oltre al vicesindaco) ai meloniani, mantenendo la propria posizione originaria, ovvero quella di cambiare il meno possibile. A quel punto, Fratelli d’Italia sarebbe chiamata ad un scelta dolorosa, ovvero a dover rinunciare a qualcuno. In questo caso, la pista più probabile porta a Dario Falzone, anche se le dimissioni di Carolina Varchi potrebbe comunque pareggiare i conti. Ma, al di là del caso Mineo, sul quale continuano a piombare le critiche delle forze d’opposizione, soprattutto dai gruppi di Oso e M5S, qualcosa Roberto Lagalla la dovrà necessariamente cambiare.

Le richieste della Dc Nuova

Da tenere in considerazione, infatti, ci sono anche le richieste della Nuova DC. Il gruppo di Totò Cuffaro ha aumentato il proprio peso all’interno di Sala delle Lapidi, passando da 3 a 5 consiglieri con gli ingressi di Salvatore Di Maggio e Giovanna Rappa. Fatto che permette alla compagine dello scudocrociato di chiedere un secondo assessorato. Richiesta già più volte avanzata dal capogruppo Domenico Bonanno.

Per la nomina sembra in pole position Pietro Garonna, capo di una delle correnti in ascesa fra i democristiani. Ma le poltrone non sono infinite e tutto rimane sospeso. Rispondendo ai giornalisti sulla questione, è lo stesso Totò Cuffaro a rinviare tutto alla prossima settimana. “Incontro spesso Roberto Lagalla per altri motivi. Non c’è stato ancora un incontro ufficiale, ma penso che ci convocherà la prossima settimana”, ha detto a margine della conferenza stampa della “Festa della Pace” in corso di svolgimento a Ribera. Tutto tace, in attesa delle mosse di Roberto Lagalla. I partiti attendono e il rimpasto resta lì, dietro l’angolo.

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