Doveva essere tempo di decisioni. E invece tutto rinviato. E’ saltato l’incontro in programma questo pomeriggio a Villa Niscemi fra il sindaco Roberto Lagalla e la delegazione di Fratelli d’Italia. Alla base della decisione ci sono stati dei sopravvenuti motivi personali che interessano il primo cittadino. Tutto rinviato quindi alla prossima settimana.

Dopo settimane di sostanziale stasi, Roberto Lagalla avrebbe voluto provare a risolvere le tensioni legate al rimpasto in Giunta. Cambiamenti che il primo cittadino vorrebbe limitare al minimo indispensabile, riducendo tutto all’ingresso nell’esecutivo di Pietro Alongi, nome voluto dalla compagine azzurra per sostituire Andrea Mineo, recentemente passato a Fratelli d’Italia. Ma proprio sul nome dell’assessore al Patrimonio c’è la difesa dei meloniani, che chiedono di mantenere il terzo assesorato.

Il dibattito fra Lagalla e Fratelli d’Italia

I meloniani infatti, a quota sette consiglieri a Sala Martorana, pretendono di pareggiare i numeri di Forza Italia. Secondo la ricostruzione di FdI, gli azzurri avrebbero quattro elementi di peso nell’organizzazione della macchina comunale (nello schema di base tre assessori + il presidente del Consiglio Comunale). Fatto sul quale poggia la richiesta di mantenere l’attuale equilibrio di partito, con l’ingresso di Alongi eventualmente al posto di un nome in quota tecnica. Ma una simile concessione aprirerebbe le porte alle richieste della Nuova DC, che chiederebbe altresì di inserire un alfiere in più in Giunta, ovvero Pietro Garonna. Ciò visti i cinque consiglieri maturati in Consiglio Comunale.

Il “no” del sindaco a cambiamenti radicali

Richieste che incontrano il “no” fermo di Roberto Lagalla, che non vuole creare il precedente di un rimpasto effettuato in seguito ai cambiamenti nella maggioranza. Ma una posizione negativa rispetto alle richieste di Fratelli d’Italia potrebbe aprire le porte ad una spaccatura che sarebbe poi difficile da rimarginare per il sindaco. Un primo cittadino che, nel mentre, lavora sotto traccia anche per rinforzare i ranghi di Lavoriamo per Palermo, al momento ridotti a tre elementi e sui quali potrebbe esserci spazio per la formazione di un integruppo con Azione in caso di rottura con i meloniani. Numeri comunque insufficienti a coprire la truppa dei meloniani in Consiglio Comunale, dove praticamente è tutto fermo da un paio di settimane.

Il bilancio consolidato e la decisione di Carolina Varchi

Fra gli atti da affrontare c’è il bilancio consolidato. Atto dopo il quale il vicesindaco Carolina Varchi aveva annunciato la volontà di dimettersi per dedicarsi alle attività parlamentari in quel di Roma. Ma, secondo Radio Palazzo, questa decisione potrebbe essere parzialmente rivista. In tanti chiedono al vicesindaco di restare al suo posto: dagli uffici agli esponenti della stessa maggioranza. Fatto che, per senso di responsabilità, potrebbe spingere la parlamentare a continuare nel doppio ruolo almeno fino alle elezioni europee. Fatto che chiuderebbe del tutto le porte ad un possibile ingresso di Toti Longo o di Mimmo Russo all’interno dell’esecutivo.

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