“Cantiere popolare esprime gratitudine e apprezzamento nei confronti del presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e del governo regionale per le iniziative messe in campo da un punto di vista sanitario e logistico-organizzativo per contrastare la diffusione del Covid19. Nella fattispecie, l’Esecutivo ha dimostrato lungimiranza, efficacia, buon senso, consapevolezza”.

A parlare è Saverio Romano leader di Cantiere Popolare, indicato come possibile eurodeputato al posto di Giuseppe Milazzo nel caso di nomina dello stesso ad assessore nell’ambito del rimpasto nella giunta Musumeci. Romano si rivolge a Musumeci in occasione del vertice di maggioranza.

“Con la stessa onestà intellettuale e con medesimo spirito costruttivo, esprimiamo forti perplessità in merito ad una legge finanziaria approvata e che rischia di trasformarsi in un boomerang, considerato che le misure da essa contemplate sono condizionate alla loro effettiva e sostanziale copertura. Il suggerimento dato riguardava l’opportunità di coprire spese di dubbia necessità, in una congiuntura nella quale non è dato ancora contare il numero effettivo di liquidazioni, fallimenti di attività commerciali e perdite di posti di lavoro.

Rimane inalterato il rammarico per non avere dato spazio e copertura alle proposte avanzate nell’ultima riunione di maggioranza e che sembravano avere riscosso apprezzamento. Riteniamo, fra le altre cose, imprescindibile una norma cogente che imponga alla P.A. di saldare i debiti verso le imprese, verso fornitori e professionisti entro dieci giorni anziché entro i sessanta previsti dalla legge e che comunque spesso sono disattesi se non dilatati dalla pubblica amministrazione (circa 6 miliardi in Sicilia). Lo stesso può dirsi per il fondo di garanzia per i Comuni e quelle amministrazioni in attesa dei trasferimenti delle risorse loro spettanti tenuto conto che non ci si sarebbe trovati dinnanzi a nuovi impegni di spesa per l’Amministrazione e che in tal modo di sarebbe evitato il ricorso all’indebitamento delle imprese nei confronti delle banche.

Abbiamo invano auspicato una norma ‘sblocca-cantieri anche attraverso la riduzione dei tempi e dei passaggi burocratici per la consegna dei lavori già appaltati ( un miliardo e duecento milioni di euro) che avrebbe consentito di sbloccare le anticipazioni, mettendo liquidità in circolazione.

Tra le nostre proposte anche quella di una deroga alla legge sugli appalti per lavori di protezione civile, tutela ambientale e viabilità , con un modello “ponte Morandi “, al fine di utilizzare le imprese del territorio e di garantire rapidità nella esecuzione dei lavori, con un conseguente mantenimento dei livelli occupazionali.

Riteniamo comunque che la pur legittima richiesta di alcune componenti politiche di una verifica riguardo al programma e ad ai soggetti chiamati ad interpretarlo, debba attendere la fine dell’emergenza Covid-19 e questo in considerazione del fatto che vi sono ancora oggi settori dell’amministrazione che subirebbero un danno certo dal clima di incertezza politica e dalla fase di rodaggio dei nuovi innesti di esponenti politici, dando l’erronea sensazione che la nostra coalizione possa anteporre gli interessi di partito a quelli, generali, della popolazione.

Sarebbe utile invece lasciare aperto il tavolo del confronto politico senza distogliere il governo dalla sua attività per individuare le iniziative utili a supportarlo, ed allo stesso tempo per preparare la fase post emergenza che potrà così dare spazio alle legittime aspettative delle parti politiche.

A tal fine chiediamo al tavolo della coalizione di studiare i provvedimenti presi dal governo con il DL-Rilancio ed in particolare quelli che hanno ricadute immediate sulla nostra regione.

Sin da subito segnaliamo che le numerose misure previste con il meccanismo del credito d’imposta sono sbagliate e inique. Sbagliate perché molte delle imprese difficilmente potranno utilizzare la detrazione per la semplice ragione che oggi risultano chiuse o stanno per chiudere definitivamente. Inique perché in Sicilia il credito d’imposta viene promesso alle imprese con fondi regionali ( siamo titolari delle imposte pagate in Sicilia).

Sarebbe invece un primo importante passo impegnare il governo regionale ed i parlamentari nazionali eletti in Sicilia ad emendare il testo sul punto in questione, chiedendo un fondo perequativo”.

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