Aria di rimpasto nella giunta Musumeci in vista del rush finale della legislatura. La ricandidatura del Presidente della regione per succedere a se stesso diventa più forte e per preparare un accordo chiaro in chiave elettorale tanto a Palermo quanto alla Regione e guardando alle politiche del 2023 la squadra necessita di qualche aggiustamento da fare con il bilancino di precisione

Due o tre assessori verso la sostituzione

Gli assessori che viaggiano verso la sostituzione sono due o forse tre. Non c’è un giudizio negativo sul loro operato, tutt’altro. C’è, invece, l’esigenza di aggiustare la squadra in base agli equilibri interni alla coalizione e a quelli che si andranno a formare con la definizione delle candidature

Lagalla lascia per candidarsi a sindaco di Palermo

Il primo a lasciare sarebbe Roberto Lagalla. L’attuale assessore all’Istruzione e Formazione professionale dovrebbe essere il candidato sindaco di Palermo per il Centrodestra. Se martedì la riunione della coalizione alla Camera chiuderà l’accordo, l’ex Rettore dell’Università di Palermo potrebbe lasciare l’assessorato.

La candidatura non è l’unico motivo. Lagalla è assessore di Musumeci fin dalla campagna elettorale del 201 in quota Idea Sicilia, il suo movimento centrista. ma avendo aderito di recente all’Udc succede che proprio l’Udc adesso abbia un surplus di assessori rispetto al suo peso interno alla coalizione; ben tre a fronte di uno o al massimo due che toccherebbero al partito.

Baglieri in bilico

In bilico ci sarebbe, poi, l’assessore all’energia, Daniela Baglieri. Si tratta di un tecnico ma anche lei è stata indicata dall’Udc. Potrebbe essere invitata a lasciare per far posto alla lega che rivendica più spazio. Ma andando via Lagalla gli assessori Udc tornerebbero due e dunque il partito di Turano (assessore alle Attività produttive) rinunciando anche alla sua donna in giunta si troverebbe penalizzato. Gli alleati, però, chiederebbero questo ‘sacrificio’ anche puntando sul fatto che l’intera coalizione convergerebbe su Lagalla candidato sindaco. Insomma il candidato a primo cittadino di Palermo val bene un assessore in meno.

I subentri

I subentri cambierebbero gli equilibri in giunta. In cambio dell’appoggio a Lagalla sindaco e in vista del rush finale per Musumeci Presidente alla Formazione approderebbe Alessandro Aricò, attuale capogruppo di Diventerà Bellissima. All’Energia, invece, una donna per una donna onde evitare le polemiche sull’assenza del gentil sesso, ma si tratterebbe di un assessorato per la Lega e il nome indicato è quello di Marianna Caronia.

Il dilemma Cordaro

La terza sostituzione potrebbe riguardare l’assessore al territorio Toto Cordaro. Ma si tratta di un dilemma. Musumeci, infatti, non lo vorrebbe toccato ma serve spazio per Antonello Antinoro. Questa eventuale sostituzione appare, però, meno probabile delle altre.

Il rimpasto e il nodo delle deleghe

Non è detto che con il cambio dei nomi restino fermi gli incarichi. Musumeci non vorrebbe dar vita ad un valzer di poltrone ma c’è anche da capire cosa ne pensa Fratelli d’Italia. Diventerà Bellissima, infatti, si avvicina a grandi passi al partito della Meloni ed un accordo in vista non solo della doppia tornata elettorale siciliana del 2022 ma anche in vista delle politiche del 2023 appare sempre più possibile

 

 

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