“Le norme della legge di stabilità, a rischio impugnativa, non sono solo quelle proposte dai parlamentari a Sala d’Ercole o in commissione Bilancio. Parecchi articoli e commi che potrebbero essere censurati dal Consiglio dei ministri, infatti, sono di iniziativa governativa”.

Citando minuziosamente tutte le parti del provvedimento che potrebbero essere impugnate, il presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Riccardo Savona (Fi) si rivolge all’assessore all’Economia, Gaetano Armao.

“Nessuna polemica con l’assessore Armao – sottolinea Savona – ma tra le norme a rischio impugnativa ve ne sono parecchie volute dal governo regionale. In Aula c’è stato un confronto dialettico che ha, in alcuni casi, indotto ad approvare emendamenti sia della maggioranza che dell’opposizione. Norme che sono state apprezzate anche dal governo regionale. Auspico che sulla manovra economica, varata lo scorso 30 aprile, non si abbatta la scure del Consiglio dei ministri. Non è scaricando l’uno sull’altro le responsabilità che si aiuta la Sicilia ad uscire dalla grave crisi economica che l’affligge”.

“Ho soltanto precisato che i 2/3 della legge di stabilità provengono da proposte parlamentari – scrive su facebook Armao – e le questioni, non così numerose, sulle quali ci confrontiamo con Ragioneria dello Stato e Ministeri riguardano in gran parte queste (il ddl presentato dal Governo conteneva solo 30 articoli, alcuni dei quali poi confluiti in altri ddl, la legge 103). Gli emendamenti d’aula spesso arrivano in extremis e quindi le verifiche preventive ne risentono, per il futuro occorrerebbe ripensare le procedure e rafforzare il controllo preventivo di legittimità costituzionale all’#Ars attraverso un organismo indipendente”.

“Il Governo regionale, com’é suo compito, sta difendendo a Roma tutta la legge, in un confronto molto sereno con quello nazionale, parlare di impugnativa é pertanto prematuro” precisa l’assessore all’Economia.

“Del tutto infondato -aggiunge- l’allarme sulla tenuta dei conti dei grillini”.

Oggi toccherà al Consiglio dei Ministri pronunciarsi e lo farà in tempi che sono già essi stessiper così dire anomali essendo trascorsi oltre 60 giorni dall’approvazione e dalla pubblicazione della Legge di stabilità. Certo non esiste un termine perentorio per l’analisid elle norme regionali.

Parecchie le contestazioni del Ministero dell’Economia alle quali la Regione ha dovuto risponde (leggile tutte qui) ma per il governo non c’è il rischio che la Finanziaria venga demolita e men che meno che si possa parlare di un fallimento. Le norma maggiormente a rischio sono, invece, quelle sulle stabilizzazioni per le quali sul tavolo del Consiglio dei Ministri oggi arriverà anche una memoria del Ministero della Pubblica amministrazione che contesta tanto la norma sui pip quanto tutte le norme su dotazioni organiche e stabilizzazioni nelle Partecipate anche se ci sono numerosi dubbi sulla applicabilità ad una Regione a Statuto Speciale come la Sicilia delle norme nazionali richiamate e perfino sulla efficacia di al,meno di una queste al primo gennaio 2019 quanto è previsto ikl passaggio dei Pip in Resais. il riferimento normativo nazionale, infatti, prevede stringenti obblighi ma solo fino al 30 giugno 2018