“L’allarme di produttori e associazioni di categoria non deve rimanere lettera morta, la Sicilia terra di eccellenze agroalimentari, rischia di essere invasa da alimenti che vengono sistematicamente spacciati per made in Sicily. Una volta tanto, la politica faccia la sua parte, la Sicilia sia la prima regione italiana ad adottare il sistema Blockchain per la certificazione dei prodotti agroalimentari”. A dichiararlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Jose Marano che, accogliendo l’allarme delle associazioni di categoria sulla probabile invasione nel mercato nazionale dell’arancia spagnola Navel, venduta come arancia siciliana, rilancia sulla necessità di adottare il sistema Blockchain.
“Quello che sta accadendo ha dell’incredibile – spiega Marano – la nostra Sicilia, terra di agrumi rischia di essere invasa da prodotti dalla dubbia provenienza, senza alcuna riconoscibilità e a prezzi che schiacciano la nostra filiera. Ad ascoltare poi le parole dell’ex ministro Martina sulla necessità di tutelare il made In, viene il voltastomaco. E’ stato il governo nazionale a guida Partito democratico infatti ad avallare ogni forma di libero scambio senza tutele per i nostri prodotti. Occorre invece tutelare la filiera e i consumatori e per farlo, esiste uno strumento semplicissimo che adesso, grazie alla lungimiranza del nuovo governo potrà essere realtà, ovvero il sistema Blockchain. A tal proposito – continua Marano – sto approfondendo la questione posta dalle associazioni di categoria ed è mia intenzione poi sollecitare con ogni strumento possibile, il governo regionale ad intervenire a tutela di tutti noi cittadini”.
“Il mio recente disegno di legge – sottolinea la deputata – vuole introdurre in Sicilia un sistema affidabile e moderno di tracciabilità attraverso l’applicazione della tecnologia blockchain sulle filiere agroalimentari siciliane, in modo da evitare situazioni gravi come quella posta dalle associazioni di categoria in questi giorni. L’approvazione di questa proposta di legge porrebbe la Sicilia al centro di un processo virtuoso che, opportunamente strutturato, sarebbe in grado di rendere la ‘storia’ dei prodotti. Mi auguro che la maggioranza di governo e Ars – conclude Marano – abbia questo sussulto di dignità nell’approvare una proposta di assoluto buon senso”.
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