Palermo

Il ritorno di Ruggero Razza è più vicino e lui chiede scusa per la ‘frase infelice’ sui ‘morti da spalmare’

Sempre più vicino il ritorno in giunta alla Regione di Ruggero Razza. Gli alleati la considerano una cosa ormai probabile soprattutto all’indomani del patto di fine legislatura che ha portato formalmente i deputati di Attiva Sicilia nell’alveo della maggioranza anche se non si tratta di un accordo politico. Una manovra che è nelle corde di Razza da tempo.

Musumeci “spero di convincerlo”

Non ne fa un mistero il Presidente della Regione “Lo spero, soltanto che bisogna convincere l’avvocato Razza, perché nessuno mi pare in Sicilia abbia avuto il coraggio di rassegnare le dimissioni da una carica istituzionale raggiunto da un avviso di garanzia per un reato non associativo. Se così fosse il 50% della classe dirigente italiana subito dovrebbe lasciare le istituzioni. Spero di convincerlo e di fargli capire che la Sicilia ha bisogno di persone per bene e competenti come lui, che ha dato una grande lezione di stile ai cosiddetti professionisti della legalità” ha detto ai cronisti il presidente della Regione, a margine della visita della Capo dello Stato Sergio Mattarella nell’hub vaccinale della Fiera del Mediterraneo di Palermo.

E Razza parla per la prima volta dal 30 marzo

E proprio oggi Razza ha interrotto il suo silenzio dopo averlo infranto solo con un post dell scorsa settimana. Chiede scusa per la frase intercettata sui “morti da spalmare”, l’ex assessore regionale alla Salute della Regione Siciliana. Ruggero Razza e in un’intervista a ‘La Sicilia’ parla anche dell’inchiesta sui presunti falsi nei dati Covid19 in cui è indagato a Palermo: “L’elemento di novità emerso – dice – è legato alla valutazione sull’incidenza dei dati sui provvedimenti di contenimento dell’epidemia. Abbiamo chiarito, ritengo, che la Sicilia non ha mai posticipato decisioni di rigore, ma le ha sempre anticipate. E questo penso possa essere oggi agevolmente ricostruito anche con una lettura di tutti gli atti”.

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Chiede scusa per la frase infelice sui ‘morti da spalmare’

Sull’intercettazione-shock dice che non ha avuto “occasione, per la mia immediata decisione di dimettermi, di scusarmi e lo faccio adesso, per la velocità con cui mi sono espresso nell’utilizzare il termine ‘spalmare’ riferendomi ai dati di più giorni dei deceduti”. “Una frase infelice – spiega – il senso ovviamente era quello di considerare prevalente l’effettiva ripartizione del dato sull’indicazione del bollettino giornaliero”. Razza esprime “il sentimento di rispetto che va a tutte le vittime e ai loro familiari” e che “è pari” a quello “di stima profonda per la professionalità con cui gli operatori siciliani della sanità hanno indossato il camice e la tuta e sono scesi in trincea: gli assessori passano, loro restano”.

Musumeci mi è stato vicino

“Il presidente della Regione, Nello Musumeci – aggiunge – mi è stato vicino come si fa con una persona che conosci da ragazzino. Ho sofferto nel leggere una ricostruzione che ipotizzava il tradimento della sua fiducia. Ovviamente è stato facile confutare questa percezione negli atti che abbiamo depositato”.

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Gli errori del passato

“Tra i miei errori del passato – sostiene Razza – c’è stato quello di aver dato la percezione di entrare a gamba tesa nelle vicende della politica e nei rapporti fra le forze della nostra coalizione. Difficilmente accadrà nel futuro”.

Il ritorno, una decisione ancora da prendere

E sull’ipotesi di riprendere il ruolo di assessore alla Salute dice: “Su questo mi consenta di mantenere il mio riserbo”. E cita Nietzsche: “Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”.

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