Nella notte tra il 17 ed il 18 agosto 2008 in via Pindemonte a Palermo scoppiò l’inferno. Un’esplosione ed un incendio distrussero un negozio di telefonia provocando la morte di due donne, e il grave ferimento di sette persone.
A distanza di 8 anni, spunta un supertestimone che avrebbe visto due uomini a viso coperto uscire dal negozio.

La notizia viene riportata dal Giornale di Sicilia.
Giancarlo Cardullo, 49 anni, si è presentato così in aula, davanti al giudice monocratico Cynthia Nicoletti, che sta giudicando l’ unico imputato, Claudio D’Antoni. Quest’ultimo è il figlio del titolare del negozio che venne distrutto e il cui incendio provocò la morte di Maria Stella e Fatima Cristina Lo Verso, madre e figlia.

Il pm Ennio Petrigni sostiene che l’ imputato avrebbe agito per frodare l’assicurazione, ma davanti al giudice, Cardullo (che ha iniziato a rispondere alle domande e poi si è fermato per motivi di salute) ha sostenuto che ad agire furono due uomini travisati, uno portava un casco e l’altro cappellino e occhiali scuri.

Molte le circostanze che Cardullo non ricorda ma pare certo di alcuni particolari: avrebbe visto i due uomini uscire da un portoncino in via Pindemonte, mezz’ora dopo la mezzanotte, e poi salire su una Fiat Seicento in cui ad aspettarli c’era un terzo uomo, anche lui con il volto coperto.

Poco dopo il passaggio a piedi di Cardullo, la Seicento sarebbe partita a razzo, facendo inversione e filando verso via Cappuccini. Il teste, che andava verso corso Calatafimi, subito dopo sentì un fortissimo boato “e a quel punto accelerai il passo, dirigendomi verso casa”.

(foto tratta dal web)

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