Otto metri di scavo mai effettuato tengono al buio un intero quartiere. Centinaia di punti luce del quartiere di Romagnolo, a Palermo, rimangono spenti. Una condizione che va avanti da anni e che i residenti del quartiere non si dicono più disposti ad accettare. Qualcuno, in questi anni, si è arrangiato come ha potuto. Chi armato di telefono con il flash. Chi, addirittura, dotandosi di un casco con lampadina annessa per farsi luce mentre porta fuori il proprio cane domestico per la consueta passeggiata serale. “Questo disservizio è un qualcosa di indescrivibile – dichiara Rosaria Profeta, residente della zona e presidente della Pro Loco Romagnolo -. E’ pericoloso. Le poche luci sono date dai negozi presenti in zona. Non bisogna pensare solo ai residenti, ma anche ai turisti che popolano queste zone nel periodo estivo – aggiunge -. Io sono costretta ad utilizzare il mio telefono come torcia. Si rischia di cadere a terra”.
Quartiere di Romagnolo al buio
Da via Messina Marine a via Gino Funaioli la situazione è uguale. “In via Armando Diaz è caduto un palo dell’illuminazione qualche settimana fa – racconta Giuseppe Cilluffo -. Questo punto luce è stato ripristinato ma forse avranno dimenticato a fare gli allacci, lasciando diverse strade al buio. Fra queste c’è anche via Gino Funaioli. E la strada è al buio da allora. Avere la luce significa dare sicurezza alla gente. Ci sono marciapiedi che non si vedono perchè è tutto al buio la notte. La gente non si sente più sicura di uscire”. Ad illuminare le oscure serate palermitane soltanto le luci natalizie e di qualche attività commerciale, anche se la loro funzione non è certamente quella di supplire all’illuminazione pubblica.
Aumentano i casi di furti e rapine
Una situazione nella quale, purtroppo, il crimine serpeggia. Furti d’auto e nelle case non si contano più. “Qui si sono verificati diversi furti – sottolinea il consigliere della II Circoscrizione Giovanni Colletti -. La notte la gente si è ritrovata i ladri in casa. La sicurezza pubblica è diventata una chimera. Questa situazione va avanti da anni e riguarda l’intera zona. Siamo alle spalle di via Messina Marine, luogo in cui quest’estate è morto un ragazzo che era appena uscito dal lavoro. Chiediamo che venga ripristinata la corretta illuminazione pubblica, cosa che nella quinta città d’Italia è un dovere avere”. E la paura porta qualcuno a guardarsi le spalle la sera. Anche se lo sguardo sarebbe meglio posarlo sull’asfalto, visto la presenza di numerose buche (che sarebbe meglio definire crateri ormai) che rischiano di appiedare più di qualche pedone.
Otto metri di scavo non eseguiti spengono un quartiere
Tutto, racconta il presidente della II Circoscrizione Giuseppe Federico, per uno scavo di otto metri lineari atteso da tempo e mai eseguito. “Un solo cavo potrebbe illuminare ben 120 pali d’illuminazione, ovvero un’intera area di un quartiere spenta da sette anni. Attualmente attendiamo il Coime che dovrebbe fare lo scavo. Ma le maestranze vogliono le piante dei sottoservizi. Ma si tratta di un lavoro che dovrebbe essere fatto in maniera spedita, visto che lo scavo dovrebbe essere condotto a meno di 40 centimetri, ovvero ad un’altezza in cui non ci dovrebbero essere cavi o tubature. Stiamo in attesa che arriva a questo benedetto passaggio di cavo”. Un’emergenza, quella dell’illuminazione pubblica, che non riguarda solo Romagnolo ma l’intera area Sud della città. “Circa il 50% dei punti luce della seconda Circoscrizione è spento. Molti punti funzionano ad alternanza”, sottolinea Federico. Insomma, Palermo rimane al buio in attesa che qualcuno accenda la luce su cantieri necessari a tanti cittadini.
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