Il comitato provinciale “Norma Parenti” dell’Anpi, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, esprime il proprio cordoglio per l’improvvisa scomparsa di Rossana Banti, la “Ragazza Terribile” della Resistenza italiana durante la guerra di Liberazione dal nazifascismo. Rossana Banti, 96 anni, pur stabilitasi in Sicili e più precisamente a Palermo ormai da diverso tempo in casa della figlia, aveva sempre mantenuto saldi i suoi legami con la Maremma ed in particolare con Sorano e Pitigliano.

Luciano Calì dell’Anpi di Grosseto

Collaborò con i servizi segreti britannici

Nonostante le sue non comuni esperienze, prima come staffetta e poi collaboratrice dei servizi segreti britannici, grazie alla sua capacità di esprimersi in un inglese fluente, la partigiana Rossana non aveva mai considerato speciale la sua intensa attività antifascista: 2Anche durante la nostra ultima conversazione avvenuta pochi mesi fa – ricorda con commozione Luciano Calì, presidente del Comitato Provinciale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Grosseto – Rossana aveva tenuto a rammentare come si trattasse di un gruppo composto da ragazze e ragazzi intorno ai vent’anni che pensavano, semplicemente, che impegnarsi nella Resistenza fosse la cosa giusta da fare”.

Le imprese “temerarie”

L’Anpi ricorda soprattutto le “imprese temerarie” compiute ripetutamente da colei che sarà identificata dal controspionaggio nazista come “la ragazza dal cappotto rosso”. Esperienze che certamente contribuirono a forgiare il carattere solare ed al contempo determinato di Rossana, ma che aiutarono a modificare, per sempre, anche il ruolo delle donne nella società italiana che durante il lungo ventennio fascista era invece divenuto marginale ed accessorio all’uomo.

Eroismo riconosciuto dalle istituzioni

Il suo eroismo fu persino riconosciuto dal governo inglese con l’assegnazione di tre medaglie, la Italy Star, la Victory Medal e la War Medal, onorificenze tributate a chi aveva combattuto con onore contro i nazisti. “A Rossana Banti ed alle numerose donne come lei e le maremmane Norma Parenti e Licia Bianchini, che con il loro coraggio resero davvero possibile l’impresa corale della Resistenza, andrà sempre la perpetua riconoscenza di tutti gli antifascisti e dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia” conclude la nota dell’Anpi di Grosseto.

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