Parte da Palermo l’ottava edizione della Route 21, un viaggio inclusivo in moto che attraverserà l’intera Italia. Un viaggio da 12.000 chilometri lungo l’intero Stivale, da condurre in trentatre giorni e del quale saranno protagonisti sei ragazzi affetti da sindrome di Down. Presenti alla celebrazione dell’evento l’assessore alle Attività Sociali Rosi Pennino, il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente di Mutua Trinacria Paolo Pumilia.
Route 21, viaggio inclusivo attraverso l’Italia
A raccontare il progetto sono stati la presidente del progetto Route 21 Nicole Wederich e il vicepresidente Gian Piero Papasodero, biker ideatore del progetto. Quest’ultimo ha spiegato l’itinerario che seguirà la carovana di bikers in Italia. “Trentatre giorni per altrettante tappe. Sei ragazzi con sindrome di Down viaggeranno per 12.000 chilometri. Un’intera nazione coinvolta in maniera trasversale ad attendere l’arrivo di questo viaggio. Lo slogan di questa edizione è “osa essere audace”. E’ un promemoria che facciamo a noi stessi. Osiamo fare qualcosa che molte persone hanno paura di fare, ovvero guardare questi ragazzi nella loro normalità e nella vita di tutti i giorni”.
Un progetto di inclusività basato su esperienze di vita vera mirate a superare le barriere e i preconcetti giornalieri. Messaggio recepito a pieno dai ragazzi, come racconta Papasodaro. “La risposta è stata di normalità, di assoluta autodeterminazione. Hanno scelto di essere motociclisti. Questi ragazzi vivono l’attesa della Route 21 come un qualsiasi altro ragazzo aspetta il giorno di Natale. E’ questa l’idea vincente del progetto, ovvero il messaggio di forza di questi ragazzi e delle relative famiglie, che trovano la forza di sganciarsi dalla loro comfort zone e vivere qualcosa di nuovo”
Lagalla: “Progetto guarda a solidarietà e qualità della vita”
Presente alla cerimonia di presentazione del progetto il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. Il primo cittadino ha lodato gli sforzi messi in campo da tutti i volontari coinvolti nel progetto. “E’ giusto che un progetto come Route 21 prosegua nel tempo e si rafforzi. Guarda ad una serie di elementi fondamentali per la qualità della vita, per la solidarietà e l’inclusione. Si incarna in valori quali l’attenzione verso chi ha minori opportunità. Questo rende possibile l’inclusione e l’aggregazione ad un progetto che guarda all’aria aperta, al tempo libero, alle relazioni umane e alle scoperte dei luoghi. Ben venga”.
A domanda specifica, l’ex Rettore auspica una sempre più proficua collaborazione fra l’ambito pubblico e quello privato. “Per potere realizzare una vera inclusione e favorire quei processi non stabilizzati, è sempre più necessario l’impegno del privato. Riserverei al pubblico un ruolo ordinatorio, di semplificazione e di erogazione delle risorse. Il campo e l’attività deve essere degli operatori, all’insegna della valorizzazione del terzo settore.
Sulla stessa linea del primo cittadino anche l’assessore alle Attività Sociali Rosi Pennino. “Un’iniziativa importantissima che serve ad affermare con forza l’inclusione a tutto campo. La vita dei nostri ragazzi speciali deve e può sperimentarsi all’interno dei contenitori della vita reale. Iniziativa come questa segnano il passo per cambiare l’approccio delle attività da dedicare a loro”.
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