La polizia ha arrestato tre giovani che hanno rubato una Fiat 500 nella zona di via Roma a Palermo. E’ stato l’impianto satellitare a fare scattare l’allarme. L’auto con a bordo quattro persone è stata intercettata dagli agenti nella zona di via Cavour.

E’ nato un inseguimento verso via Dante e piazza Principe di Camporeale. In via Nazario Sauro il guidatore ha perso il controllo della vettura finendo su un cancello. La corsa è finita in via Evangelista Di Blasi. Tre giovani sono stati bloccati uno è riuscito a fuggire. Per i tre sono così scattate le manette con l’accusa di tentato furto, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento. Il gip di Palermo ha disposto per due giovani l’obbligo di dimora con divieto di uscire da casa dalle 22 alle 7 e i domiciliari per il terzo.

Le auto rubate a Canicattì

Autovetture e autocarro spariti nel nulla nel week end scorso nel canicattinese. Quattro i furti di veicoli denunciati: in via Giuseppe Gugino portata via la Fiat 500 di un quarantaseienne. Da un terreno di contrada “Santa” tra Canicattì e Castrofilippo è sparita la Fiat Multipla di un quarantaseienne, mentre in contrada “Grotta Affumata” è stata rubata la Fiat 500 di una sessantaduenne che per fortuna l’indomani mattina è stata rinvenuta e riconsegnata alla legittima proprietaria. In contrada “Lago Secco” nelle campagne canicattinesi i ladri hanno portato via un autocarro Iveco intestato a un ottantenne. Su altre auto in sosta sono state rubate solo le carte di circolazione oltre a portafogli e ad alcuni oggetti personali. Troppe le auto rubate in un breve periodo per pensare a un semplice furto. Per questo la Polizia sta indagando a 360 gradi.

Il riciclaggio

Sono tre le persone di Giovinazzo finite agli arresti domiciliari per l’ipotesi di truffa ai danni delle compagnie assicurative e riciclaggio. Dall’operazione eseguita dalla guardia di finanza di Bitonto, al termine di un’indagine della procura di Bari, è emerso che i presunti autori delle frodi – nel periodo che va dal 2019 al 2021 – avrebbero attuato un articolato sistema fraudolento che sarebbe consistito nell’acquistare, personalmente o per il tramite di società commerciali a loro riconducibili, auto incidentate e non più funzionanti, dal ridotto valore commerciale, per le quali risultava antieconomica la riparazione e spesso etichettate come «rottami» e «relitti».

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