Venerdì 15 marzo alle ore 19 si inaugura all’oratorio di san Mercurio (Palermo, largo san Giovanni degli Eremiti) l’opera di Filippo Berta per Sacrosanctum.14.

La ricerca di Filippo Berta, focalizzata sul rapporto individuo-società, analizza le tensioni che intercorrono tra necessità di una ricerca identitaria e adesione a modelli condivisi, smascherando il falso potere generato dall’aderenza a schemi esistenziali codificati e standardizzati.

Queste disarmonie sociali, generate dal rapporto antimonico fra perfezione e imperfezione, unicità e uniformità, idoli e idolatria, trovano la loro messa in forma in installazioni e performance dal sapore destabilizzante; atti performativi calati in scenari di estremo rigore visivo che si aprono spesso all’errore e alla rottura di uno stato imposto.

Protagonista dell’opera di Berta per Sacrosanctum.14 è una pecora priva del proprio manto. Spogliata del suo vello questa piccola unità di un gregge può mostrare ora ogni sua piccola specificità, allontanandosi da un’immagine collettiva tipizzata e uniformante. Ma la pecora possiede anche un importante valore simbolico. L’Agnus dei, la vittima sacrificale, ci parla di redenzione e di patimento, di sofferenza e di accettazione. Così Isaia descrive Cristo che si avvia al martirio: “era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori” (Isaia 53,7). Filippo Berta ce ne offre una versione vivida e contemporanea.

Giunta alla seconda edizione e al suo 5º anno di vita, Sacrosanctum è una rassegna d’arte contemporanea a cura di Adalberto Abbate e Maria Luisa Montaperto, sostenuta e organizzata dall’associazione Amici dei Musei Siciliani. Grazie al fondamentale apporto degli artisti è stato possibile valorizzare un patrimonio culturale unico, promuovendo all’interno di siti monumentali interventi di manutenzione e restauro.

Artista e docente presso la Fondazione Fotografia Modena, Filippo Berta (1977), ha esposto in importanti contesti museali quali il Museo MADRE di Napoli; il MSU – Museo Arte Contemporanea di Zagabria; il Museion – Museo Arte Contemporanea di Bolzano; il Jönköpings Läns Museum (SE); la Staedtischegalerie di Brema (DE); lo State Museum of Contemporary Art di Salonicco (GR); il Pori Art Museum (FIN); il Victoria Art Center di Bucarest (RO); il CZKD – Center for Cultural Decontamination di Belgrado (SR); il Matadero – Centro Creativo Contemporaneo di Madrid (SP); il MAO – Museo dell’Architettura e del Design della Slovenia.

È stato selezionato per le residenze d’artista della Fondazione Ratti di Como e della Fondazione Spinola Banna di Poirino (TO) e preso parte a importanti biennali e festival quali le Biennali di Salonicco (GR), Curitiba (BR), Praga (CZ) e Mosca (RUS); il Festival Internazionale di Sarajevo (2014); l’International Konst Film in Svezia (2013); Corpus 3 (2012, Napoli); Romaeuropa Festival (2012, Roma); il Tulca-After the fall di Galway (2011, IR) e l’European Performance Art Festival di Varsavia (2011, PL). Tra i riconoscimenti ottenuti, il Premio Internazionale della Performance della Galleria Civica di Trento (2008); il Premio Maretti di La Habana (2014, Cuba) e il Premio Fondazione MIA di Bergamo (2015). Nel 2014 è stato finalista al Talent Prize di Roma.

Inaugurazione: 15 marzo 2019, h 19:00

Esposizione: 15 marzo – 22 aprile 2019

Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00

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