“Comunicazione e continuità assistenziale per il paziente cardiologico”, sono le raccomandazioni stabilite con decreto dall’assessorato regionale alla Salute, guidato da Baldo Gucciardi, destinate a uniformare le modalità di dimissione dei pazienti dalle unità operative di cardiologia siciliane e ad ottimizzare la comunicazione dopo ricovero tra personale sanitario, pazienti, familiari e caregivers.

Con questi obiettivi, è stato presentato stamattina nell’aula magna degli Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo (l’Azienda ospedaliera capofila dell’iniziativa) il progetto “Vicini al tuo cuore”.

Un evento start-up arricchito dal contributo di esperti e dagli altri soggetti coinvolti nel progetto: istituzioni, cardiologi del territorio, medici di medicina generale e sigle di rappresentanza della cittadinanza.

“Lo scopo delle raccomandazioni – ha spiegato l’assessore Gucciardi è fare incontrare medici di medicina generale, cardiologi e personale infermieristico che operano sul territorio per condividere percorsi e soluzioni capaci di migliorare la gestione integrata del paziente nelle varie fasi della patologia. A partire dall’implementazione della lettera di dimissione che personalizza il percorso di cura dei pazienti dopo la fase ospedaliera, realizzando così una prevenzione secondaria in modo da evitare un nuovo ricovero dopo la prima dimissione. E’ uno strumento semplice ma straordinario, il primo in Italia”.

“L’omogeneità dei parametri – ha aggiunto il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello” – determina due effetti positivi. Da un lato l’economicità del sistema attraverso soluzioni applicative non difformi tra azienda e azienda; dall’altro, la creazione di uno standard unico regionale che attua l’integrazione tra ospedale e territorio, in linea con gli obiettivi della sanità pubblica nazionale”. “Per la prima volta – ha proseguito Nicola Sanfilippo, direttore dell’unità operativa di Cardiologia Villa Sofia-Cervello – i pazienti vengono coinvolti in una condivisione attiva delle responsabilità e il medico di medicina generale potrà interfacciarsi con il reparto. Questo alla lunga porterà il paziente ad aderire alla terapia”.

Il progetto si sviluppa in tre fasi: formativa, informativa e sperimentale. La prima, iniziata con la giornata di lavori di oggi, si articolerà nei giorni successivi con incontri formativi locali in tutte le unità operative di cardiologia siciliana. La seconda, quella informativa, sarà il momento della pubblicizzazione del progetto e della diffusione del materiale informativo, che coinvolgerà pazienti, familiari e loro caregivers. Una fase fondamentale, secondo Ignazio Tozzo, dirigente generale del Dipartimento per le Attività sanitarie e Osservatorio epidemiologico “perché il vero vulnus è proprio il momento successivo alle dimissioni. Dopo il ricovero, il paziente deve avere chiaro cosa fare, avere precise indicazione su come prendere i farmaci e soprattutto essere educati sullo stile di vita da tenere dopo un evento traumatico”.

Con queste finalità, è prevista la diffusione di una brochure dai contenuti educazionali sulle principali patologie cardiologiche e sui princìpi di prevenzione delle recidive della malattia, oltre a video e power point da assegnare alle unità operative cardiologiche siciliane. Ma lo strumento di informazione principale sarà un apposito sito web, attivo per tutta la durata del progetto, da cui i pazienti potranno scaricare in qualunque momento le indicazioni che gli servono. Una pubblicizzazione che fornirà al paziente e ai suoi caregivers gli strumenti educazionali necessari per collaborare in modo attivo e cosciente alla gestione della propria patologia cronica, migliorando così l’aderenza alla terapia.

Il percorso si chiude con la fase della sperimentazione clinica, un modello di assistenza “stretta” dopo le dimissioni. “Coinvolgerà circa 500 pazienti di tutta la Sicilia – ha spiegato Giovanna Geraci, referente del comitato di coordinamento del progetto – che una volta dimessi saranno seguiti attraverso quattro controlli annuali e con incontri di counseling dedicati ai familiari e caregivers per monitorare i risultati. E’ prevista poi la verifica degli esiti sull’aderenza alla terapia e su alcuni target, come la colesterolemia e la pressione arteriosa, attraverso Audit Clinica e l’elaborazione statistica dei dati ottenuti”.

Ha infine parlato di “un progetto meraviglioso, che vede la persona al centro del servizio sanitario nazionale” il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Palermo, Toti Amato, auspicando al contempo che “‘Vicini al tuo cuore’ non resti come progetto ma diventi una realta’ effettiva non solo per pochi pazienti: in tal senso, ci vogliono investimenti, sia a livello di persone che di mezzi. Al primo posto, un mezzo telematico unico per tutta la regione. Se i sistemi non parlano la stessa lingua, se manca il dialogo, diventa tutto molto piu’ complicato”.
Alla giornata di lavori, realizzata nell’ambito dei progetti Obiettivo del Piano sanitario nazionale, sono intervenuti numerosi rappresentanti del mondo istituzionale e medico. Tra gli altri: il viceprocuratore generale presso la procura regionale della Corte dei Conti per la Regione siciliana, Licia Centro; Paolo Cantaro, direttore generale A.O.U. policlinico “Vittorio Emanuele” di Catania; Fabrizio De Nicola, direttore generale dell’Asp di Trapani; Renato Li Donni, direttore generale A.O.U. policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.