“Questo non è il treno di Renzi”. Da Trapani a Agrigento, il leader della Lega Matteo Salvini punta anche lui sul “viaggio sui binari” per dare il là al rush finale della campagna alle Regionali siciliane di Nello Musumeci. Partito poco dopo le 5 del mattino da Trapani, Salvini ha alternato treno e autobus – con scali a Castelvestrano e Imperatore Federico – per arrivare a Palermo a mezzogiorno. Da lì, sempre in treno, Salvini è partito per Agrigento. A bordo, oltre alla delegazione leghista e al deputato Alessandro Pagano, anche diversi cronisti.

“Renzi gira in super-treno, con i super-ministri. Io ho preso un treno a gasolio questa mattina, con due vagoni. Ho visto stazioni desolate come quella di Alcamo…” denuncia Salvini a bordo del treno per Agrigento.

“E’ decente il collegamento tra Palermo e Catania? Io partirei dalle infrastrutture di base, poi vediamo il Ponte” ha aggiunto. La sua scelta è stata quella mdi denunciare, con questo viaggio, al condizione di arretratezza delle infrastrutture siciliane.

Ma Salvini non ha potuto fare a meno di controreplicare a Luigi Maio sull’idea di un dialogo per il governo “A Bagheria hanno un sindaco e 22 indagati. Dicono onestà, onestà ma vedo che questa onestà sfuma e oltretutto sono assolutamente incapaci”.

“Il Movimento si chiarisca, io umilmente ribadisco che se dovessi dialogare con qualcuno non lo farei certo con Renzi o Alfano”.

E sul giro per le città siciliane aggiunge “Sto parlando con tanta gente che si lamenta  del fatto che per curare i propri figli deve prendere il treno e andare altrove, di una Palermo in mano ai posteggiatori abusivi, ai commercianti abusivi e agli abusivi di ogni genere e di Orlando  ‘questo sconosciuto’ come Crocetta. Ho parlato con i lavoratori
dei treni che chiedono molta più sicurezza per chi lavora a bordo  e ho parlato con i commercianti che stanno morendo di tasse, ma  questo vale in tutta Italia”.

“Mi auguro – ha aggiunto – che il nostro candidato presidente Nello Musumeci da domenica sia presidente: dovrà ripartire da qua. Più  che da grandi progetti dovrà ripartire dalla ricerca della normalità”. Non manca arrivando alla stazione di Agrigento l’ultima stoccata ai competitors, stavolta nel mirino finisce il ministro degli Esteri Angelino Alfano:  “Se fossi siciliano proverei vergogna perché é siciliano. E’ un ministro inutile che non ha fatto nulla per la sua terra”.

Il leader dellaLega a Palermo era giunto ieri sera ed aveva già tenuto il suo primo incontro. resterà in Sicilia fino alla chiusura della campagna elettorale di venerdì