Sanatoria edilizia, riforma dello Statuto, legge elettorale e lotta agli sprechi gli argomenti affrontati dal Presidente dell’Ars ricevendo il tradizionale omaggio annuale del ventaglio dalla stampa parlamentare.

“Gli sprechi ci sono stati – ha detto, alludendo allo sperpero di risorse pubbliche degli anni ’70 – Ma ora si
ricomincia, si riparte”. A proposito dei precari ha poi aggiunto: “ogni Bilancio destina loro circa 17 milioni. Non dico certo di licenziarli, ma decisamente va ripensato il loro impiego”.

Sullo Statuto: “La specialità è vista come un privilegio – ha detto – e questo anche per colpa dei politici. Invece andrebbe ripensata. La Sicilia è un crocevia, una terra di frontiera in cui si gioca la partita dell’immigrazione. Per questo dovremmo spingere su certi ambiti come i diritti, l’integrazione, l’utilizzo dei migranti, diventando esempio e input per il resto del Paese”.

Ardizzone ha poi sottolineato che dal luglio scorso l’Ars è stata impegnata in 95 sedute. “Contro le 20 di altri Consigli regionali. ma il prossimo impegno rilevante sarà quello della Riforma dello statuto a partire anche dalla riforma della Costituzione. Voterò sì alla riforma costituzionale – ha detto pur senza molta convinzione. Ritengo che alcuni punti andrebbero rivisti perché ho l’impressione che parlino più alla pancia che alla testa dei cittadini”.

“Ad esempio – ha detto – non si possono mettere in Costituzione norme sugli stipendi dei consiglieri regionali. I
nostri Costituenti non l’avrebbero mai fatto. Poi si può abbassarli, ma non mettendolo in Costituzione. Questo è parlare alla pancia del popolo. Certamente era invece da rivedere il bicameralismo perfetto, mentre la legge elettorale, così come è concepita, desta qualche perplessità”

Anche la Sicilia dovrà fare una Riforma dello Statuto e una nuova legge elettorale anche per adeguarsi alla elezione a 70 e non più 90 deputati. “Questa legislatura si è contraddistinta per troppi cambi di casacca. Passare da un
partito all’altro è ormai una prassi patologica. E questo perché non c’è più una selezione della classe politica”.

Ma la questioni più impellente e imminente è duella della sanatoria edilizia inserita nel testo unico  sull’edilizia che il prossimo 2 agosto dovrebbe avere il voto finale dall’aula e per la quale Legambiente ha scritto una lunga lettera ad Ardizzone invitandolo a verificare la legittimità costituzionale della norma “Devo approfondire la questione – ha detto il presidente -. Aspetto una relazione dagli uffici e valuterò se l’emendamento è ammissibile”.

Sulla difesa strenua della norma e sulla firma apposta anche da sette deputati della maggioranza Ardizzone si è poi limitato a dire che lui non l’avrebbe firmata

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