Rinnovati i vertici delle sezioni Aiop di Palermo e Catania. Presidenti sono, rispettivamente, il ginecologo Luigi Triolo, titolare della casa di cura Triolo Zancla, e il dottor Luigi Tropea, direttore generale dell’istituto clinico Vidimura. Entrambe le case di cura fanno parte della rete pubblica dei punti nascita di primo livello.

Triolo è stato eletto per acclamazione nel corso dell’assemblea, che ha anche nominato il comitato direttivo, composto da Daniele Zummo, Giuseppina Patti e Giuseppe Sabbino.

Tra i punti salienti del programma illustrato da Triolo all’assemblea dell’Associazione italiana ospedalità privata, l’impegno per offrire un’assistenza sanitaria di qualità e dal tratto umano, attenta alla domanda di Salute dei cittadini. In questo ambito si lavorerà per dare un reale contributo alla riduzione delle liste d’attesa.

“Da anni le case di cura sono impegnate in un percorso di crescita per garantire prestazioni efficienti e all’avanguardia – spiega il dottor Luigi Triolo -. La rete delle strutture presenti sul territorio rappresenta un virtuoso modello di Sanità al servizio dei pazienti. Crediamo che un costruttivo confronto con le istituzioni ed un lavoro sinergico con le strutture pubbliche possano rappresentare la strada per realizzare un sistema sanitario integrato ed adeguato alle esigenze di Salute dei pazienti”.

Carmelo Tropea, 40 anni, laureato in Economia Aziendale alla Ca’ Foscari di Venezia e un master in Management delle Aziende Sanitarie presso SDA Bocconi di Milano, è stato eletto per acclamazione. Dal 2006 si occupa a tempo pieno nel settore della sanità privata convenzionata catanese.

“Ho deciso di raccogliere l’invito e la stima di tanti colleghi ed iniziare questa nuova e prestigiosa avventura – afferma il dottor Carmelo Tropea -. Durante il prossimo triennio, oltre all’ordinaria attività che compete al ruolo, mi impegnerò molto per meglio informare i cittadini sul fondamentale ruolo esercitato dalle nostre aziende all’interno del sistema Salute.

Mi piacerebbe sfatare quel falso mito, ove ancora resistesse, dell’imprenditore sanitario che “specula” sulla Salute. Per questo ho già ottenuto il placet di tutti i colleghi che mi pregio di rappresentare per aprire sempre più le nostre aziende al pubblico coinvolgendole anche e soprattutto in attività di valenza sociale”.