Sono state 109 le proposte di legge, tra quelle presentate come primo firmatario e cofirmatario, 142 gli atti parlamentari tra interrogazioni, interpellanze, mozioni e risoluzioni, presentate dalla deputata siciliana alla Camera, Giulia Di Vita durante i 5 anni in Parlamento. Alcune di queste iniziative sono state sabato, a Palermo, al centro del convegno di fine legislatura “Dalla Piazza al Parlamento: sanità, sociale e anticorruzione”, che rappresentano i tre settori di maggiore impegno della parlamentare.

“Ho deciso di non candidarmi alla prossima competizione elettorale, quindi finisce qui la mia esperienza politica nei palazzi. Ma spero che qualcun altro si faccia carico del lavoro che ho portato avanti in questi ambiti”, ha dichiarato. Dal lavoro di Di Vita è scaturita l’indagine sull’Ismep da parte della Procura e della Corte dei Conti, l’Istituto Mediterraneo di Eccellenza Pediatrica, sul quale sono stati investiti 50 milioni ma non è mai stato ultimato, così come grazie a una sua segnalazione è sorto l’interesse dell’Anac sulle nomine dei manager nella sanità siciliana. Da un’interrogazione firmata anche dal deputato Riccardo Nuti è scaturito l’arrivo degli ispettori del ministero dell’Economia e delle Finanze al Comune di Palermo, che “sono state riscontrate 46 violazioni di legge. Fa pensare che la lettera sia datata 25 maggio 2017, ma sia arrivata dopo le elezioni comunali – ha sottolineato Nuti – Questo per dire che serve qualcuno che sia vigile nel controllo e come i soldi pubblici vengono sperperati”.

Riflettori accesi con continue interrogazioni al ministro della Salute anche sulla situazione delle persone disabili in Sicilia al centro del dibattito anche oggi durante il convegno organizzato dalla deputata.

“L’assegno di cura non riesce a compensare le esigenze dei disabili: 1500 euro al mese sono il vecchio vizio della politica di monetizzare quello che è un servizio. Vorremmo capire dal governo regionale quali sono le sue reali intenzioni per il prossimo anno o per il prossimo triennio: mantenerlo? Se si, con quali linee guida? Su questo non abbiamo ancora avuto risposte”, ha detto Giovanni Cupidi del Comitato #SiamoHandicappatiNoCretini.

Ha elogiato l’azione delle associazioni siciliane, che “hanno dimostrato unità nel fare fronte comune e sono state capaci di presentare richieste chiare alla politica”, Pietro Barbieri, coordinatore del comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità: “Ho oltre 30 anni di esperienza di interazione col mondo della politica e mai come in questa legislatura ho visto una possibilità di dialogo assiduo in tema di disabilità con deputati e senatori, come Giulia”.

Nel suo intervento, anche Giovanna Gambino, Garante regionale delle persone con disabilità, come Cupidi ha ricordato il documento diffuso per segnalare “la mancanza di una impalcatura per realizzare questi piani. In tantissimi casi le persone non sanno che ne possono beneficiare. In tanti altri mancano i fondi”. Poi, una stoccata alla politica sull’assegno di cura, che è “un provvedimento di emergenza, serve una programmazione socio-sanitaria”.