La Polizia di Stato e la Guardia di Finanza hanno individuato e sottoposto a fermo due 25enni senegalesi, ritenuti gli “scafisti” dei 600 migranti, giunti ieri al molo “Santa Lucia” di Palermo, soccorsi in acque internazionali, venerdì mattina, dopo essere partiti, giovedì notte, da Sabrata in Libia.
I migranti, 500 uomini, 73 donne, tra cui alcune in stato di gravidanza e 31 minori, erano stati soccorsi, in pieno Mediterraneo, da navi mercantili e subito trasbordati sulla “Bourbon Argos”, nave di “Medici Senza Frontiere”, oggi giunta a Palermo.
La Squadra Mobile, il Gico e la Stazione Navale della Guardia di Finanza nel corso di indagini che, sulla base delle testimonianze rese da numerosi migranti, hanno permesso non solo di identificare i due giovani “scafisti”, delineandone i ruoli, ma anche di ricostruire le drammatiche fasi della traversata, durante la quale i migranti, segregati e nutriti a “pane e acqua”, venivano sottoposti ad ogni genere di soprusi e brutali violenze, anche di natura sessuale.
Dalle indagini è emerso che i due “scafisti” si occupavano, rispettivamente, della conduzione dell’imbarcazione con l’ausilio di una bussola e della richiesta di soccorso attraverso un telefono satellitare. Si è appurato, inoltre, che per la traversata ciascun migrante era costretto a versare circa 1200 dinari libici agli spietati membri di una pericolosa organizzazione criminale dedita al traffico di esseri umani.
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