E’ scattato alle 24 il ‘silenzio’ previsto dalla legge in tutte le competizioni elettorali. Nei 128 comuni siciliani chiamati al voto si così concluse le campagne che hanno visto per lo più la partecipazione dei soli big del M5S nelle città dove i grillini presentano un proprio candidato. Lo stesso Beppe Grillo è intervenuto negli unici due capoluoghi, Palermo e Trapani, dove è previsto il rinnovo di Amministrazione e Consiglio comunali.

Da segnalare anche la partecipazione di Matteo Salvini che per ben quattro volte ha seguito gli sviluppi della campagna elettorale palermitana di Ismaele La Vardera, l’ex reporter delle Iene sul quale punta il movimento guidato dal leader del Carroccio.

Gli altri partiti, vuoi anche per la massiccia presenza di liste civiche che mescolano esponenti di vari schieramenti, hanno preferito osservare da cabine di regia esterne l’intera campagna elettorale nelle città siciliane, ma i risultati peseranno eccome sul proseguo dell’attività politica e magari sulle strategie in vista della madre di tutte le sfide: le Regionali.

L’ora della verità scatterà alle 23 di domenica quando comincerà lo scrutinio delle schede. Va ricordato che in Sicilia si vota con la nuova legge sugli Enti locali approvata la scorsa estate dall’Ars: nei comuni con oltre 15mila abitati, per vincere al primo turno, occorrerà superare il 40 per cento più un voto per diventare sindaco; se questa soglia non dovesse essere superata si andrà al ballottaggio programmato per domenica 25 giugno.

Nelle altre città si applica il sistema maggioritario dove chi totalizza più voti vince la partita. La nuova legge, infine, ha reintrodotto il cosiddetto sistema del trascinamento per il quale è sufficiente mettere la preferenza in una sola lista collegata ad un candidato primo cittadino per fargli scattare in automatico il voto. Rimane in vigore, comunque, il voto disgiunto che consente di votare un candidato al Consiglio comunale ed un sindaco appartenenti a coalizioni differenti.