Il Comune di Corleone è stato sciolto per mafia. La decisione che riguarda il centro del Palermitano, luogo di origine dei boss Totò Riina e Bernardo Provenzano, dal Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Interno Angelino Alfano.
Il Cdm ha sciolto anche il comune calabrese di Tropea, in provincia di Vibo Valentia.
Il provvedimento segue a un accesso agli atti avviato dal Viminale il 16 gennaio scorso. Quel giorno lo stesso ministro Alfano aveva annunciato lo scioglimento per infiltrazioni della criminalità organizzata di altri tre comuni siciliani (Scicli, Giardinello e Mazzarrà Sant’Andrea) e l’avvio di una verifica a Corleone.
L’indagine sarebbe collegata all’arresto, avvenuto nel 2014, di un dipendente comunale, Antonio Di Marco, indicato dagli inquirenti come il nuovo capo mandamento.
Pochi giorni dopo l’arrivo dei ispettori del Viminale a Corleone, il sindaco Lea Savona era stata ascoltata dalla commissione regionale Antimafia.
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