“Il presidente della Regione Musumeci si accanisce contro le Aree di Crisi Complessa di Termini Imerese e Gela. Per fare fronte alla necessità di reperire 140 milioni utili a coprire bilancio pluriennale 2019 – 2021, Musumeci e Turano, tra i tanti progetti da definanziare, scelgono proprio quelli inerenti le Aree di Crisi Complessa di Gela e Termini Imerese sottraendo circa 37 milioni per Gela e circa 27 milioni per Termini Imerese. Vogliamo un confronto in Commissione all’Ars per capire la ratio e stoppare questo scippo verso il territorio”.

A replicare l’allarme già lanciato una volta erano statai i deputati regionali del Movimento 5 Stelle Ketty Damante, Luigi Sunseri e Nuccio Di Paola a proposito del definanziamento delle aree di crisi complessa di Gela e Termini Imerese da parte del governo regionale.

“A quanto pare Musumeci e la sua maggioranza – spiegano i deputati – non hanno interesse politico affinché due territori sfregiati da anni di sfruttamento possano avere gli strumenti per rialzarsi. I fondi necessari al raggiungimento dei 140 milioni da destinare al concorso alla finanza pubblica a carico della Regione Siciliana per l’anno 2019 potevano essere sottratti a progetti forse non meno importanti ma sicuramente meno urgenti. Cosa succede invece? Che vengono scippati 3 milioni di euro per il rifacimento del lungomare di Gela o quasi 12 milioni di euro per la riqualificazione della zona industriale di Termini Imerese. Turano prima si disfa dei progetti di cui stiamo parlando affidandoli al Dipartimento Regionale Tecnico, salvo poi con nota dello stesso Dipartimento delle Attività Produttive, dichiara l’inefficacia dell’atto precedente e si riprende tutto per cedere definitivamente questi fondi. Con queste scelte, si dimostra un accanimento nei confronti di Gela e Termini Imerese, che pure sono quelle che maggiormente stanno affrontando un profondo regresso economico. Musumeci pertanto continua a governare senza pensare minimamente al futuro della sua terra, condannando Gela e Termini Imerese a conseguenze disastrose, riducendole a semplici casseforti da svaligiare a colpi di delibere”.

“Questa situazione di abbandono delle Aree di Crisi Complessa – sottolineano ancora – sarà ovviamente annacquata dai ben noti vassalli locali che anziché provare imbarazzo per le scelte folli dei loro rappresentanti al governo regionale, faranno leva sulla disinformazione dei cittadini, raccontando delle mirabolanti imprese di Musumeci e soci” – concludono Damante, Sunseri e Di Paola.

Ma il presidente della regione rassicura “I gelesi possono stare tranquilli. Non appena il Comune ci farà avere le progettazioni esecutive, le opere relative al Lungomare e alla rotatoria di Roccazzelle saranno finanziate, così come previsto. Da parte del mio governo c’è stata e ci sarà sempre grande attenzione per la città” dice il governatore incontrando a Palazzo Orleans il sindaco di Gela, Lucio Greco. Alla riunione, protrattasi per oltre un’ora, erano presenti anche i dirigenti generali dei dipartimenti regionali delle Infrastrutture, Fulvio Bellomo, e delle Attività produttive, Carmelo Frittitta.

Il governatore ha voluto spiegare personalmente al primo cittadino che la scelta di riprogrammare, in questa fase, una parte delle risorse è stata fatta per dare priorità a tutte le opere immediatamente cantierabili, in quanto già dotate di progetti esecutivi. Una strategia generale di attuazione dei programmi di spesa, questa, che punta a evitare che i fondi non spesi vadano in disimpegno automatico alla fine del periodo di programmazione.
>Nel corso dell’incontro si è discusso, anche, delle più importanti opere del comprensorio nei settori dei Beni culturali, delle Infrastrutture, dei Trasporti e delle Attività produttive. In particolare, si è fatto il punto sull’iter di attuazione del Museo della Nave, che è giunto alla fase del progetto esecutivo. Per quanto riguarda, invece, la Mostra sul mito Ulisse (gemella di quella che si è tenuta a Forlì nello scorso febbraio), posticipata a seguito dell’epidemia in corso, verosimilmente dovrebbe essere ospitata presso l’ex monastero delle Suore Benedettine.

Per il Porto Rifugio, il presidente ha comunicato che, una volta arrivato – entro settembre – il parere definitivo del ministero dell’Ambiente, il dipartimento delle Infrastrutture potrà pubblicare il bando di gara. Un’altra opera importante per Gela è la tangenziale (313 milioni di euro): si è in attesa del progetto definitivo che l’Anas sta aggiornando. Mentre è in fase di esecuzione la realizzazione del sistema di video sorveglianza dell’Area industriale e dell’impianto di illuminazione.

E per Termini Imerese? “Per quanto riguarda le somme per Termini Imerese – aggiunge l’assessore alle Infrastrutture – il Governo Musumeci ha riprotetto l’opera con altri fondi Fsc attraverso una delibera da 80 milioni del 28 maggio scorso che prevede, tra le altre cose, le opere di urbanizzazione per la zona termitana. Di fronte a tempi burocratici insostenibili e lunghe attese, siamo convinti che il tempo dei libri dei sogni sia finito. La Sicilia e i siciliani – rimarca Falcone – ci chiedono di impegnare i soldi dove realmente servono, dove cioè possono avere la più rapida ricaduta in termini di cantieri e lavoro sul territorio. L’orientamento del Governo Musumeci servirà da stimolo per i Comuni, facendo crescere tutti attraverso la sana competizione degli enti su progettazione e opere cantierabili”, conclude l’assessore Falcone.