Lo scontro all’arma bianca in corso nel Nisseno fra Lega e Forza Italia, tornato ad esplodere proprio quando le tensioni sono forti anche altrove fra i due partiti alleati, rischia di diventare una bomba ad orologeria. In pochi se ne sono accorti ma le questioni locali, adesso, potrebbero avere conseguenze di natura regionale e non soltanto.

Il figlio sindaco leghista e la mamma assessore regionale in quota Forza Italia

Nella vicenda dello scontro politico, infatti, si innesta un rapporto di parentele noto al mondo della politica ma non al grande pubblico.

Il sindaco leghista di Serradifalco, paese della provincia di Caltanissetta, Leonardo Burgio, altri non è che il figlio dell’assessore regionale alla salute Daniela Faraoni, tecnico messo lì dal Presidente Renato Schifani in sostituzione di Giovanna Volo.

Per quanto tecnico sia essendo stata , da ultimo, la manager dell’Asp di Palermo, a volerla in quel posto ed a farsi politicamente carico della nomina è stato il Presidente Schifani. nei calcoli sull’assegnazione delle poltrone fra i partiti, insomma, Daniela Faraoni è in quota Forza Italia.

Lo scontro scomodo

Ciò detto appare evidente che lo scontro fra Lega e azzurri suona molto scomodo in casa Faraoni (che pure è sempre rimasta in silenzio e distante dalle questioni di natura politica).

La vicenda fra Lega e Forza Italia si sviluppa su più piani. C’è la tensione fra Schifani e Salvini sulla nomina di Annalisa Tardino  a commissario dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale ma c’è anche altro.

L’esplodere di questo scontro Palermo Roma ha dato, indirettamente, il via libera allo scontro Nisseno che era già in corso dai tempi della preparazione delle elezioni di secondo livello per le ex province ma che ha visto un nuovo capitolo con il siluramento, da parte del sindaco di Caltanissetta Walter Tesauro (FI), dell’assessore leghista Oscar Aiello con la contestuale nomina del consigliere comunale di Forza Italia Marcello Mirisola come nuovo assessore della giunta Tesauro.

Via libera alla resa dei conti

In questo clima è partita la resa dei conti nissena portata a Palermo da una dichiarazione del segretario regionale della Lega Nino Germanà (al quale ieri ha risposto, dalle colonne di BlogSicilia, il commissario di Forza Italia Michele Mancuso) e fatta, poi, esplodere dall’attacco diretto del commissario locale della Lega che è proprio il sindaco di Serradifalco, Leonardo Burgio (figlio di Daniela Faraoni).

Il botta e risposta che chiama in causa la Faraoni

Burgio spara ad alzo zero su Tesauro e lo definisce “Burattino” del deputato regionale forzista Michele Mancuso e i consiglieri forzisti nisseni ne approfittano per levarsi il sassolino dalla scarpa e additare la parentela importante al mondo della politica palermitana e  alla pubblica opinione siciliana.

Riteniamo assurdo – dicono i consiglieri Balbo, Miccichè, Sardella e Sorce dopo una serie di altri passaggi – che tali dichiarazioni provengano proprio dal figlio dell’assessore regionale alla Salute Daniela Faraoni, che si professa vicina a Forza Italia con il sostegno indiscusso dell’on. Mancuso, e che oggi si permette invece di restituire un quadro distorto e non veritiero della realtà, oltre che offensivo per le persone”.

“Per questo chiediamo – concludono  – a Burgio di presentare ufficialmente le proprie scuse al Presidente Tesauro, all’on. Mancuso e soprattutto a Forza Italia, partito che noi rappresentiamo sin dalla sua nascita e che grazie al lavoro dei consiglieri, dei sindaci, degli amministratori e dei tanti amici della provincia di Caltanissetta ha sempre raggiunto risultati ben oltre il 20% in ogni competizione elettorale, senza l’apporto né di Burgio né dell’assessore Faraoni che soltanto oggi ha scelto di dichiararsi in Forza Italia”.