“Anche Carini, come molti altri comuni del Palermitano, ha ceduto la gestione delle proprie reti idriche alla partecipata palermitana AMAP spa. Come M5S siamo decisamente contrari a questa scelta che a nostro avviso sembra più un’imposizione da parte di un certo sindaco che da sindaco del capoluogo siciliano aspira a governare la città metropolitana di Palermo, ma non riuscirà a soddisfare il proprio smisurato ego se a pagarne le conseguenze saranno ignari cittadini”.

Lo dice la deputata regionale Claudia Mannino che apre lo scontro sulla cessione degli acquedotti ex Aps “Assistiamo per l’ennesima volta ad un sindaco che in campagna elettorale parlava di gestione in proprio e di difesa del referendum per l’acqua pubblica ma, come sempre, nei fatti sta facendo l’esatto opposto. Citando testualmente il suo programma prevedeva di “riprendere la gestione comunale dell’acqua e fare una ricognizione della rete idrica comunale…”

La deputata parla di una scelta ‘folle’ che è stata avallata da 13 dei consiglieri che, secondo lei, dovranno rispondere di questa scelta visti: il parere contrario dei revisori dei conti; la cessione per 30 anni ad una società privata di cui il consiglio comunale non ha neppure avuto il piano finanziario/economico della società; la richiesta di riscossione del canone di depurazione anche per chi non è fisicamente allacciato alla rete fognaria; il passaggio della gestione del Depuratore Consortile di Ciachea dall’ex ASI,oggi IRSAP, (e che serve i comuni di Carini, Capaci, Isola delle Femmine e Torretta oltre la stessa Zona Industriale”.

“La decisione, inoltre, è in contrasto con la ormai famosa sentenza 355/2008 della Corte costituzionale, che ha generato migliaia di ricorsi sempre vinti dai cittadini – continua -. Infine nel piano di riequilibrio si sono inseriti i potenziali introiti di migliaia di canoni di depurazione non dovuti obbligando la SoRI a riscuotere le somme,
Come M5S non ci arrenderemo a questa scellerata decisione e utilizzeremo ogni strumento a nostra disposizione per salvaguardare i cittadini da questa follia: ispezioni, esposti alla Corte dei conti ed alla magistratura, segnalazioni puntuali all’ANAC ed alla commissione europea, ma, soprattutto, informeremo i carinesi, ancora una volta ingannati da un candidato sindaco “navigato”, che in campagna elettorale ha detto una cosa e che nella pratica fa l’esatto opposto. Siamo pronti pure a chiedere il referendum comunale abrogativo, come previsto dalla statuto comunale, per fare decidere democraticamente i cittadini sulle scelte vincolanti per il loro futuro”.