Mentre il governatore Crocetta chiede a Roma di dichiarare lo stato d’emergenza per la gestione dei rifiuti in Siclia, Leoluca Orlando e 33 Comuni gli dichiarano guerra sul fronte dell’acqua pubblica.

Il sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia, al termine dell’Assemblea di costituzione del Servizio idrico della provincia di Palermo, sgancia la bomba sulla Regione annunciando che i 33 Comuni che hanno aderito “si riservano ogni azione eventualmente necessaria a garanzia della scelta gestionale affidata alla società Amap a partecipazione interamente pubblica e ciò in piena conformità a normativa europea, nazionale e regionale”.

I 33 Comuni della provincia di Palermo che hanno deciso di partecipare al capitale sociale di Amap, affidandole la gestione del Sistema idrico integrato per un trentennio, secondo Orlando “non possono che rilevare lo stato di grande confusione determinato dalla Regione relativamente alla gestione dell’interno sistema in Sicilia”.

In effetti lo scenario del servizio idrico in Sicilia appare, quantomeno, complessa. La riforma della Regione Siciliana, seguita al referendum che ha portato alla ritorno alla gestione pubblica dell’acqua, è stata bloccata dal Consiglio dei ministri per dubbi di costituzionalità, e quindi è in attesa di revisione.

Ma non basta: Comuni siciliani che non hanno speso i finanziamenti per la realizzazione, la manutenzione o la riattivazione dei depuratori, sono al momento commissariati dallo Stato.

Infine, la mancata attuazione della riforma delle Province, di fatto, impedisce il funzionamente delle società partecipate provinciali che gestivano, tra gli altri, i servizi idrici.

Su questo nuovo fronte nasce quindi l’ennesima guerra politica dichiarata da Leoluca Orlando a Rosario Crocetta. Uno scontro che sembra essere soltanto l’antipasto della sfida per la poltrona di Palazzo d’Orleans che li protrebbe vedere protagonisti tra poco più di un anno.

“Nonostante la confusione e le inadempienze del Governo regionale – ha dichiarato Orlando – oggi una foltissima presenza di sindaci ha dato avvio ad un percorso che ha come punto di riferimento la gestione pubblica dell’acqua rispetto alle normative europee, nazionali e regionale.”

L’assemblea è stata riconvocata per l’11 aprile; in vista di tale appuntamento, un comitato di Sindaci appositamente delegato e coordinato dal primo cittadino di Villabate, Vincenzo Oliveri, provvederà a fare una istruttoria del testo di Statuto che sarò sottoposto per l’approvazione all’Assemblea dei Sindaci in plenaria.