La notizia dell’ufficializzazione degli esuberi che prevede di mandare a casa anche tutti i 1670 dipendenti del call center Almaviva Contact di Palermo ha fatto scattare immediatamente la rabbia dei lavoratori.

Sit-in improvvisato e strada chiusa al traffico in via Cordova a Palermo. i lavoratori sono scesi in piazza senza aspettare le reazioni sindacali, in modo spontaneo ed improvviso.

E’ ressa sotto la sede del call center Almaviva in via Cordova, con slogan, grida e disperazione. Da domani nascerà un presidio libero dei lavoratori, con un gazebo permanente dove a fine turno si altereranno gli operatori, che rischiano in massa il posto di lavoro. “Sono stati dichiarati 1670 esuberi a Palermo a fronte di perdite dichiarate del 5-6 per cento. Questa è solo la prima incongruenza: come si fa a licenziare il 50 per cento del personale di Almaviva in Italia per una perdita del genere? Adesso si apre una strada in salita: ci sono 75 giorni di tempo per trovare soluzioni per scongiurare anche un solo licenziamento. In questo mese siamo riusciti a mettere insieme tutte le istituzioni: governo nazionale, Regione e Comune. Chiediamo garanzie alle istituzioni. Da domani mattina siamo pronti a sederci al tavolo per discutere, presseremo in tutti i modi per avere di fronte un piano serio di investimenti”. A dichiararlo sono il segretario Slc Cgil Palermo Maurizio Rosso e la rappresentante Slc Cgil Rosalba Vella, che giudicano “gravissima” l’apertura delle procedure di mobilità per 1670 lavoratori a tempo indeterminato del call center Almaviva di Palermo.

E la vertenza più importante di Palermo: si tratta di mettere al buio un’intera città, non c’è famiglia che anon abbia al suo interno un lavoratore Almaviva – aggiungono Rosso e Vella – Non si capisce perché un’azienda unica apra procedure licenziamenti solo in tre siti, Palermo, 900 a Roma e 400 a Napoli. L’ottimizzazione delle risorse deve essere fatta attraverso interventi di pianificazione in tutte le aziende del gruppo, non solo in tre città”. Secondo la Slc Cgil è inaccettabile la posizione del vice ministro che ha dichiarato “che gli ammortizzatori sociali non saranno usati perché costosi” e dell’amministratore delegato Tripi che ha detto “che gli ammortizzatori non gli servono”. “Il vice ministro ha assicurato che la commessa Enel non sarà tolta subito ma resterà ad Almaviva per un anno e mezzo ancora. Non capiamo allora perché i licenziamenti partono da oggi – continuano Rosso e Vella – Si è parlato anche di sanzioni per le delocalizzazioni. Le regole ormai sono in campo. Il grande assente è rimasto Tripi che ha disertato tutti i tavoli e che non ha investito un euro. Il sindacato metterà in campo tutte le azioni di lotta scioperi sotto la Regione, a partire dal sit-in di domani alle 9 in piazza Indipendenza. Andremo sotto le sedi dei committenti Enel, Wind, Telecom. Faremo i nostri gazebo per la città, perché vogliamo garanzie”. 

Contact

“Non possiamo accettare questo atteggiamento da parte dell’azienda – dicono Eliana Puma lavoratrice Almaviva e Rsu Fistel Cisl e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani – che non solo dichiara gli esuberi,  ma di fatto sancisce  anche il rifiuto di continuare ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, considerati costosi , poco flessibili e di difficile gestione. Si tratta di 1670 famiglie solo a Palermo, la trattativa sarà in salita ma non possiamo consentire che questi lavoratori vengano licenziati”.

Domani la prima giornata di protesta dopo l’annuncio. I lavoratori sciopereranno e si ritroveranno in in piazza Indipendenza dalle ore 9 per un sit in.   “Sono tutti lavoratori a tempo indeterminato assunti fra il 2001 e il 2007. È’ una catastrofe sociale di portata devastante, nei prossimi giorni i negoziati saranno serrati e difficilissimi, perché non possiamo rassegnarci a questo stato di cose e alla posizione assunta dall’azienda. Anche i committenti devono assumersi le responsabilità, perché sono loro che hanno determinato questo stato di cose con la corsa al massimo ribasso delle gare, trasgredendo ogni regola e calpestando i diritti dei lavoratori . Nelle prossime ore valuteremo la legittimità dell’apertura delle procedure solo sui siti che registrano le perdite maggiori , riteniamo inaccettabile penalizzare le sedi le cui difficoltà dipendono principalmente dall’Azienda  e dalle committenti”.

Dura la reazione anche del sindaco di Palermo Leoluca Orlando GUARDA LA REAZIONE DEL SINDACO LEOLUCA ORLANDO IN QUESTA VIDEO INTERVISTA

Dalla Cisl il forte appello alle istituzioni locali, regionali , nazionali. “Almaviva resta la più grossa realtà produttiva  e occupazionale di Palermo – commentano Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Assisi segretario Fistel Cisl – . Oggi più che mai dato che si è palesata la portata del disastro sociale, le istituzioni non possano restare sorde al grido di aiuto di 1670 famiglie. Chiediamo di fare fronte comune per evitare il peggio,la nostra città  non può permettersi questa enorme perdita. La Regione faccia  presto a dichiarare lo stato di crisi per il settore in Sicilia  e sollecitare al tavolo nazionale che si è insediato, tutte le misure annunciate.”

La Cisl sollecita dunque la formazione dei lavoratori verso l’uso di nuove tecnologie,  la riforma  del cosiddetto articolo 24 bis decreto sviluppo sulle delocalizzazioni per rendere le misure più restrittive risolvendo le storture anche nell’aspetto sanzionatorio, gli incontri promessi  dal Mise con i committenti di Almaviva per discutere insieme di tutele e clausole sociali,  e con tutte le altre misure. “Governo nazionale e Regione facciano presto. Si convochi subito anche un tavolo territoriale con comune e Regione per poter trovare supporto alla vertenza anche a livello locale, serve il massimo impegno di tutti ”.

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