Dopo la scelta dell’ex capogruppo di Fi all’Ars Tommaso Calderone, che ha deciso di optare per il seggio conquistato alle Politiche e andrà alla Camera, rinunciando a Sala d’Ercole, rimangono due i deputati che devono sciogliere la riserva tra il seggio siciliano e quello nazionale. Luca Cannata, (FdI) eletto alla Camera e all’Assemblea regionale siciliana nelle elezioni del 25 settembre scorso ha inviato la nota con cui comunica di optare per il posto alla Camera. Al posto di Calderone, intanto, subentra l’ex assessore Bernadette Grasso.
Carlo Auteri è il primo dei non eletti nella circoscrizione di Siracusa e subentrerà a Sala d’Ercole all’ex sindaco di Avola. Sono infine Anthony Barbagallo e Gianfranco Micciché gli altri due parlamentari chiamati a scegliere. Il segretario regionale del Pd non ha ancora formalizzato la sua decisione. La prima dei non eletti è Ersilia Saverino. L’ex presidente dell’Ars Miccichè in questi mesi più volte invece ribadito la sua volontà di restare all’Ars.
Mancuso: “Forza Italia? Decide Berlusconi”
Intanto in Sicilia continua a tenere banco la sorte di Forza Italia nell’Isola. Con opinioni, ovviamente, discordanti. “Non me ne voglia l’onorevole Stefano Pellegrino, ma credo che lui sia la persona meno adatta a esprimere giudizi su cosa fare di Forza Italia in Sicilia. Le scelte spettano a una sola persona: Silvio Berlusconi e noi siamo pronti ad adeguarci, qualunque esse siano. È scontato che l’auspicio del Presidente sia un gruppo unico all’Ars. Andare però a sindacare su chi deve reggere le fila del coordinamento regionale è ridicolo. Ricordo a Pellegrino che se nel trapanese, nelle ultime due legislature è stato candidato alle regionali con il simbolo di Forza Italia, il merito è di colui che adesso denigra, ovvero Gianfranco Micciché”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Parlamento Siciliano, Michele Mancuso, a seguito delle dichiarazioni del deputato regionale Stefano Pellegrino circa la classe dirigente di Forza Italia in Sicilia.
Commissariamento? “Ci vuole ragionamento serio”
“Dispiace constatare con mano come si possano prendere certe posizioni rispetto a quelli che sono invece i tanti problemi che attanagliano la Sicilia – conclude il Parlamentare azzurro -. Tali criticità non possono dipendere dalle beghe interne di chi all’interno del Partito, a tutto lavora tranne che a rilanciarne l’azione sia politica che istituzionale. Dunque, più che di commissariamento auspico che si faccia un ragionamento serio con chi ha ruoli e funzioni all’interno di Forza Italia, affinché si evitino equivoci. Senza emettere sentenze fuori luogo e inappropriate, servirebbe più responsabilità e accortezza, consapevoli del fatto che a decidere è sempre il presidente Berlusconi. Chi non accetta tale condizione, dovrebbe chiarirlo poiché è in conflitto con quella che è la storia di Forza Italia”.
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