Sono stati recuperati i sei giovanissimi tra i 22 e i 25 anni che si erano persi nelle montagne attorno a Caccamo. Sono stati ritrovati dal soccorso alpino. I giovani sono illesi, anche se hanno vissuto alcuni momenti di panico. L’operazione di soccorso è stata coordinata dalla centrale operativa del 118.

Per loro la preoccupazione è durata alcune ore. I sei erano rimasti bloccati mentre facevano una passeggiata in montagna nella zona di Pizzo Cane poco dopo la casina Artale. Erano partiti per un’escursione in una zona impervia ma si sono avventurati in un’area sempre più scoscesa finn quando rimasti bloccati. Non riuscendo più ad andare avanti né tornare indietro, hanno deciso di fermarsi e chiedere aiuto.

Hanno chiamato il numero di emergenza per segnalare la loro posizione e sono scattati i soccorsi da parte dei sanitari del 118, dei vigili del fuoco e del soccorso alpino. Per recuperarli è stato inviato anche un elicottero.

 

I precedenti soccorsi ad escursionisti

Un mese fa i militari della Stazione Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi (CT), hanno soccorso un escursionista che durante una passeggiata sulla pista Altomontana, si era provocato una ferita ad un arto inferiore . Alle ore 12 circa giungeva una richiesta di soccorso alla Stazione S.A.G.F. da parte della Sala operativa 118 che informava che, tra i rifugi di poggio La Caccia e Monte Scavo, sul versante Ovest dell’Etna, sulla pista Altomontana, un escursionista si era provocato una sospetta distorsione alla caviglia sinistra, in seguito ad una caduta, secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine.

L’allarme

Una pattuglia SAGF a bordo di un elicottero della Sezione Aerea Manovra di Catania unitamente ad altri finanzieri della stazione Sagf di Nicolosi che si trovavano in addestramento sul versante sud del monte Etna si dirigeva sul luogo dell’incidente. Individuato il malcapitato, un militare specializzato, dopo una manovra di “hovering” effettuata dall’elicottero, ovvero lo stazionamento in volo, sostenuto , a velocità nulla e quota costante, veniva calato a mezzo verricello per valutare l’entità dell’infortunio e prestare le prime cure.

Il salvataggio

Nel frattempo, dopo aver ricevuto l’allarme, l’altra pattuglia, a bordo del fuoristrada del Corpo, unitamente ad una squadra di volontari del CNSAS giungeva sul posto e, dopo aver provveduto a immobilizzare l’arto del gitante, lo conduceva a bordo del mezzo dell’amministrazione fino all’ambulanza del 118 che attendeva in località rifugio La Galvarina, a cinque minuti circa dal luogo dell’infortunio, per la visita di rito e il successivo inoltro presso una struttura sanitaria.