Si è finta morta per prendere i soldi dell’assicurazione sulla vita. Protagonisti di questa vicenda raccontata dal Giornale di Sicilia Victoria Maribel Pignatiello e il suo compagno Antonio Michele Maria Pace.
Per prendere i soldi della polizza hanno falsificato tutto sul fantomatico incidente costato la vita alla donna. Una scheda (fasulla) del 118 a confermare l’accaduto, e persino un certificato di morte, con timbri e firme di medici che quel cadavere non l’avevano tuttavia mai visto.
Tutto finto, ma apparentemente così vero da consentire alla coppia di incassare i quasi 190 mila euro dall’assicurazione. Il piano era riuscito. L’assicurazione aveva sborsato i soldi.
Un impiegato postale ha acceso i riflettori sulla vicenda segnalando l’anomala apertura di diversi conti postali in tre diversi uffici.
Le indagini hanno fatto scoprire la truffa. Contattati i genitori della donna, ignari di tutto, hanno confermato che la figlia era viva e lavorava in un negozio in via Roma. Adesso il giudice ha condannato ad un anno la donna e un anno e mezzo il compagno. La pena è sospesa.
Devono restituire la provvisionale incassata dall’assicurazione.
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